"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

.
.
Appello ai naviganti!
.
Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

.


martedì 29 gennaio 2013

Operazione Mario Bava


Una notte con il gentleman del gotico italiano

Quando una rassegna si prefigge il "meglio del noir, del thriller e dell'horror" non può assolutamente mancare un Maestro indiscusso, un artigiano geniale e ironico come il grande Mario Bava (1914-1980), di lui tessono le lodi artisti di oggi come Tim Burton e Martin Scorsese solo per fare i primi due nomi che mi vengono in mente, si sono pubblicati libri e tesi, dedicate proiezioni e restauri di pellicole riscoperte.

E tocca proprio a un degno collega che lo ha anche conosciuto personalmente come Dario Argento dedicargli un appuntamento speciale nella sua serie già cult "Cento Pallottole D'Argento" giovedi 31 gennaio dalle ore 1.35 su Rai Movie.

Sulla scelta dei titoli invece avrei da sindacare in riferimento all'importanza che ricoprono nell'intera carriera del regista ligure, ma tant'è, questo passa il convento: si parte con "Operazione paura" girato in soli dodici giorni è la summa ideale delle situazioni e dei luoghi tipici del genere gotico, con trovate da manuale, anche grazie alla coloratissima fotografia "pop" a tinte forti, poi "La ragazza che sapeva troppo" è un giallo alla Hitchcock innovativo per le sale italiane del periodo, si chiude idealmente con "La Venere d'Ille" ultimo film del Maestro e primo del figlio Lamberto anch'egli regista negli Ottanta, fa parte di una misconosciuta serie girata per la RAI - che sarebbe cosa buona e giusta ritrasmettesse per intero, anche alle quattro di notte, ma fatelo! - "I giochi del Diavolo" ispirati a classici racconti fantastici dell'Ottocento... insomma, un trittico da non perdere!









mercoledì 23 gennaio 2013

L'ULTIMO UOMO DELLA TERRA


Ancora un altro giorno...
è ora di alzarsi.”




Dicembre 1965: è da questo giorno
che ho ereditato il mondo,
sono solo tre anni
e mi sembra più di un secolo.”


Prima (e unica ad oggi) trasposizione cinematografica italiana del celebre romanzo di Richard Matheson, diventato negli anni un vero classico della letteratura mondiale “Io sono leggenda”, che ha avuto altre due versioni sul grande schermo ovvero “1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra” con Charlton Heston e la recente del 2007, omonima, con Will Smith.

La storia ha come protagonista lo scienziato Robert Morgan (interpretato dal grande Vincent Price, icona del cinema gotico dell'epoca) rimasto appunto “l'ultimo uomo della Terra” dopo un'epidemia causata da un virus che viene trasmesso via aerea per poi far ritornare i morti sotto forma di “vampiri” assetati di sangue. Unica salvezza la luce del sole che durante le ore diurne li costringe a rintanarsi mentre di notte aglio e specchi li tengono lontani.
Di giorno l'uomo da la caccia a questi "mostri" mentre di notte barricato nella sua casa in solitudine riflette rassegnato sulla sua condizione aspettando la fine, finché un mattino durante la sua uscita incontra una donna...

Ambientato nientemeno che a Roma, fa un certo effetto vedere scorci dell'Eur deserti nella condizione tipica post-apocalittica di strade spazzate dalla polvere e disseminate di cadaveri dove si aggira l'istrionico Price fotografato tra le architetture post-moderne del Ventennio da Franco Delli Colli; la scelta del grande attore teatrale capace di reggere l'intero film è forse dovuta al fatto che il film fosse inizialmente un progetto della mitica casa di produzione inglese Hammer poi arrivato in Italia e sceneggiato dallo stesso regista Ubaldo Ragona insieme a Mario M. Monetti.

Diretto nel 1964, “L'ultimo uomo della Terra” è – colpevolmente - noto solo alla cerchia più ristretta degli appassionati, invece ha un'importanza seminale nel genere fantastico, come “I vampiri” o “Caltiki” (entrambi di Riccardo Freda) sono capostipiti dell'horror italico, questo film lo è, a ragione, di tutta quella sfilza di pellicole catastrofiche, epidemiologiche, tuttora in voga soprattutto a Hollywood, e visti i tempi che viviamo... inoltre la sua modernità – merito del romanzo e della fedeltà a esso – negli assalti notturni dei “ritornanti” alla casa dello scienziato sembra di vedere quelli successivi e più celebri quanto speculari de “La notte dei morti viventi” e sequel vari, che il giovane George Romero futuro “papà degli zombi” in quel di Pittsburgh abbia visto questa pellicola prima d'altri?!

Non si può arredare un cimitero
e chiamarlo casa!”





mercoledì 9 gennaio 2013

La presa del Castello!


Guerra del Canavese: ultimo atto

Ed ecco l'attesissima (da chi?!) seconda parte della due giorni medievale che si è svolta lo scorso settembre a Volpiano, "1339 De Bello Canepiciano", culminare nel momento più atteso e spettacolare per l'azione ma anche per essere il cuore stesso della rievocazione: ovvero la presa del Castello di Volpiano da parte delle truppe di Pietro da Settimo.

Il resto della storia lo conoscete già, aggiungo solo che scattare queste foto non è stato facile: per la posizione e la distanza in cui mi trovavo ai piedi della collina dove si svolgeva la battaglia, per le numerose persone intorno tutte con le braccia levate in alto armate di... fotocamera e aggeggi digitali vari e in ultimo perché fermare lo scatto nel momento sincronizzato dello scontro tra i cavalieri è un terno al lotto!

Ma lascio giudicare Voi...

PS.

Buon 2013 a quanti seguono regolarmente il mio blog: Grazie di cuore e speriamo che il nuovo anno porti attese novità anche da queste parti.



"Al mio segnale scatenate l'inferno!"




Il primo assalto è superato...


Ma l'assedio continua!




Pietro da Settimo ha trionfato...


...arriva anche il Marchese sul suo destriero nero...




L'arte della falconeria spiegata...


E dopo la battaglia per i grandi, quella per i più piccini, la giostra medievale!


Che sguardo...!


Questo bellissimo stemma si trovava all'interno del cortile dove era ospitata
un'interessante mostra di armi e armature, la casa è particolare in sé:
è antica quasi quanto il Castello stesso, i mattoni usati per edificarla 
provengono infatti dalle mura abbattute a cannonate dai francesi...


E chiudo con questa immagine di dolcezza e mistero... alla prossima edizione!