(1984)
Alla
vigilia di un'importante casting per uno show televisivo che
spalancherà le porte del successo alle fortunate, in un'accademia di
ballo di New York un killer armato di spillone trafigge il cuore
delle migliori allieve, eliminando una ad una le "papabili".
Intanto
una delle insegnanti ha degli incubi dove viene inseguita dal maniaco
a volto scoperto, crede di riconoscerlo e decide di indagare...
Inevitabile
fare il paragone con la più famosa accademia stregonesca di
ballerine vista in Suspiria
(1977, Dario Argento), ma cambiano i tempi e le mode, nel pieno degli
Anni Ottanta vige l'aerobica e i suoi ritmi frenetici tra
scaldamuscoli e tutine fluorescenti, e sull'onda del successo di
“Flashdance” (1983, Adrian Lyne) il Maestro Lucio Fulci confeziona questo thriller
musicale
(lui stesso lo definì tale in un'intervista tv) co-sceneggiato e scritto insieme ai
fidati Gianfranco Clerici e Vincenzo Mannino.
Ma
è nella messinscena e soprattutto nella fotografia di Giuseppe
Pinori che zoom e messe a fuoco magistrali del regista romano danno
il meglio: gli “spot” - particolari faretti – prima abbagliano,
illuminano e poi di colpo oscurano lunghi corridoi, minacce nascoste e
ignare vittime, allargando e altresì chiudendo l'occhio sulla
metropoli immersa nelle tenebre (e nella musica).
D'altronde
il reparto interpreti vede primeggiare Olga Karlatos (già vista nel
mitico “Zombi 2”) assolutamente all'altezza del ruolo,
carismatica e affascinante in un giallo che non è un capolavoro ma
presenta un'impronta originale e una cura sopra la media rispetto a quella che fu la coda di pellicole del genere, il thrilling argentiano nato nei
Settanta.
Due
note rilevanti sono: in primis la mancanza del consueto splatter che
ha consacrato, e caratterizzato, l'intera carriera di Fulci come “padre del gore” e,
cosa più importante, lo score
musicale esclusivo composto da Keith Emerson (l'eccezionale organista
del gruppo rock progressive Emerson,
Lake & Palmer)
il quale soltanto in un'altra occasione ha prestato il suo talento
per una colonna sonora: Inferno
(1980) di Dario Argento.
Murderock
è anche interessante per le citazioni cinefile, a cominciare dalla
prima vittima colpita nella doccia come accade nel classico dei
classici Psyco (1960, Alfred Hitchcock) oppure il canarino infilzato
dallo spillone prima di far fare la stessa fine alla sua proprietaria
ricorda una scena di Profondo Rosso (1975, Dario Argento) quando
nella villa di campagna la scrittrice infilza per errore con i ferri
da maglia un merlo... e chissà quali altre, vista la vasta
cultura cinematografica degli autori.
Cast:
Olga Karlatos, Ray Lovelock, Claudio Cassinelli, Giuseppe Mannajuolo,
Cosimo Cinieri, Belinda Busato, Berna Maria do Carmo, Maria Vittoria
Tolazzi, Geretta Marie Fields, Christian Borromeo, Carla Buzzanca,
Angela Lemerman, Robert Gligorov, Carlo Caldera, Riccardo Parisio
Perrotti, Giovanni De Nava, Al Cliver, Silvia Collatina e...
...e
non manca nemmeno un attore d'eccezione, un cameo dello stesso Fulci
che amava ritagliarsi un piccolo ruolo di contorno, di solito una
sola apparizione nel corso dell'intero film, stavolta è nei panni
dell'agente Phil.