"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

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Appello ai naviganti!
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Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

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sabato 30 marzo 2013

Due occhi diabolici

(Two evil eyes, 1990)




“Sono andato a Baltimora […] e nel piccolo, segreto giardino di una chiesa gotica ho trovato non una, ma due tombe del mio sventurato, nevrotico e miserabile amico [Edgar Allan Poe] senza un penny, che resta a mio parere il più grande romantico della sofferenza umana e della paura. Così ho deciso di girare un piccolo film nel film per i titoli di testa e ho fermato l'occhio della mia cinepresa un po' perversa sulla prima tomba di Poe, che è completamente coperta di pennies di “copper” (rame) perchè i suoi estimatori continuano per lui a fare una povera colletta. […] Poe ha saputo “sognare sogni che nessuno aveva mai osato sognare prima” e perchè in epoca d'angoscia i suoi racconti, le sue ombre, i suoi protagonisti ci portano per mano nel carcere, o meglio, nell'abisso senza fondo della sua e delle nostre fantasie.”

Dario Argento 
in Giovanna Grassi, 
Nuovo brivido firmato Argento, “Corriere della Sera”, 17 gennaio 1990.


(Parte di) Queste parole lette fuori campo dalla voce di Dario Argento mentre sul video scorrono le immagini dei luoghi legati alla vita (e alla morte) di Edgar Allan Poe, ci introducono nel primo dei due episodi che compongono "Due occhi diabolici" (Two evil eyes) tributo appassionato di due Maestri odierni del cinema come George Romero e Dario Argento a un genio della letteratura mondiale che ha ispirato e ispira tuttora generazioni di lettori nonché novelli scrittori.



Non mi dilungo nel raccontare la trama dei due racconti prescelti (I fatti del caso del signor Valdemar diretto da George Romero e Il gatto nero da Dario Argento) perché sono celeberrimi e se non li avete ancora letti li trovate nelle tante antologie dedicate a Poe. 
Dirò invece che sono stati contestualizzati ai giorni nostri mantenendo le peculiarità delle storie originali senza perdere nulla a dimostrazione della loro modernità, d'altronde entrambe i registi vantano passate esperienze alle prese con le short stories: i fulminanti racconti del terrore di "Creepshow" ispirati dall'omonima rivista weird per George Romero mentre addirittura la televisione per il nostro Dario Argento con la serie di "Incubi" visionari e splatter in onda all'interno del programma "Giallo" di Enzo Tortora su una televisione pubblica che sembra lontana anni luce! (Fortuna che ci salva Rai 4 e Rai movie dalla noia)



Dei due l'episodio più interessante è proprio quello diretto dal regista romano che contamina il suo gatto nero con citazioni di altri racconti dello stesso Poe - in primis "Il pozzo e il pendolo", vedi l'eloquente foto dal set - nonché con alcuni momenti di visionarietà narrativa tipica delle sue produzioni migliori. A completare la riuscita c'è un buon cast dove spicca nei panni del fotoreporter paranoico Harvey Keitel, con questo film Dario Argento chiude anche il suo breve "periodo americano" iniziato con "Trauma".

"Due occhi diabolici" non è un capolavoro d'originalità e neanche di suspense tout court ma merita la visione di ogni appassionato d'horror che si rispetti, dittico un po' nostalgico che guarda ai Settanta e Ottanta per formula e suggestioni, un'ultima fiammata di inizio decennio - quello dei Novanta - non eccezionale per il genere e in particolare per i due autori: Dario Argento tra alti (pochi) e bassi (tanti) e Romero che tornerà alla ribalta solo negli Anni Duemila proprio con i suoi morti viventi, di cui è degno papà e... purtroppo, artisticamente, schiavo.


Nota
L'opera di Poe è stata ed è tuttora oggetto di ispirazione per il cinema, in particolare il racconto felino ha avuto diverse trasposizioni, in Italia nello stesso periodo il Maestro Lucio Fulci gli ha dedicato il suo interessante "The Black Cat", mentre oltreoceano tra i tanti va senz'altro menzionato il poliedrico artigiano Roger Corman.


venerdì 15 marzo 2013

Deep Shock: il ritorno del grande Giallo Italiano

Davide Melini alla sua terza attesa prova: brividi assicurati



Chi segue da un po' di tempo questo blog conosce il nome di questo prodigo regista italico già segnalato e premiato in diversi Festival per i suoi precedenti lavori "The puzzle" e "La Dolce Mano della Rosa Bianca" che ho presentato e recensito su queste pagine (vedi archivio) in quanto il Nostro è amico de "L'Abitatore del Buio" e anche stavolta ci ha svelato in anteprima su cosa sta lavorando.

Il film, del quale vediamo l'intrigante locandina old-style realizzata da Cristina Gómez Rosales, è in fase di pre-produzione e sarà girato in Spagna (Malaga), come il precedente lavoro di Melini, si prevede l'uscita di un trailer ufficiale per marzo/aprile, cosa di cui darò prontamente notizia. Ma di cosa parla?
Questa la trama: "Sarah non riesce a superare del tutto le morti di suo nonno e di sua sorella maggiore. Il trauma e l'insonnia la porteranno a fare un viaggio strano, pieno di apparizioni e di omicidi causati apparentemente dalla sua mente..."

Un plot classico ma di sicuro impatto, che promette bene! Al quale daranno fiato, anzi corda, la band italiana Visioni Gotiche che si occuperà della colonna sonora, mentre a supportare la pellicola prodotta da Fabel Aguilera e dallo stesso regista, in collaborazione con "Kai Visualutions" di Marta Pavón, attualmente ci sono tre istituzioni: l' "IAJ - Junta of Andalusia" (la presidente é Soraya García Mesa), la "Deputazione di Málaga" e il comune di Casabermeja (il sindaco é Antonio Domínguez Durán). Quelle italiane dovrebbero prendere esempio...! Il cinema è cultura oltre che spettacolo e lavoro.

"Voglio rendere un omaggio speciale al giallo italiano, che compierá 50 anni precisi nel 2014. Il primo giallo fu "La Ragazza che Sapeva Troppo" (1963), diretto da Mario Bava. Lo stesso regista, solo un anno dopo, diresse "Sei Donne per l'Assassino", film in cui si delinenao i tratti caratteristici di questo genere: l'assassino vestito con impermabile scuro, con cappello e guanti neri. L'idea é ricreare la magia di alcuni film anni 60 e 70, usando peró la nuova tecnologia. Il titolo "Deep Shock" é un chiaro omaggio a "Profondo Rosso" ("Deep Red") di Dario Argento e "Shock" di Mario Bava".

Queste le intenzioni di Davide Melini e viste le premesse e le capacità finora dimostrate nei precedenti corti e medio metraggi, sono certo che darà un piacere a quanti hanno amato (e amano) l'età d'oro della filmografia di Mario Bava, Dario Argento e Lucio Fulci, riportando in voga sul circuito internazionale quello che è stato un grande genere degli Anni Settanta, il thrilling ovvero il Giallo all'italiana.

Chi volesse seguire in tempo reale la lavorazione del film può farlo sulla pagina ufficiale Facebook: https://www.facebook.com/#!/DeepShockDavideMelini 
oppure restare in attesa di news qui, dove non mancherò di aggiornarVi!