"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

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Appello ai naviganti!
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Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

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martedì 20 dicembre 2011

Storie mandorlate e spettri di zucchero a velo

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Visto il periodo chi di Voi non conosce il celebre Canto di Natale di Charles Dickens (1812-1870)?

Forse non l'avete mai letto, ma più probabilmente avrete visto una delle tante trasposizioni cinematografiche o d'animazione che ha per protagonista il ricco quanto tirchio Scrooge, il quale odia il Natale e tratta a pesci in faccia tutti, compreso il benevolo nipote e il suo dipendente che costringe a lavorare anche la Vigilia, per lui esiste solo il dio denaro, così proprio durante la notte del 24 riceve la visita di tre spiriti: lo spirito del Natale passato, lo spirito del Natale presente e quello del Natale futuro. Tutti e tre lo condurrano attraverso un viaggio nel tempo fatto di visioni e predizioni, su ciò che è stato, è e sarà se Scrooge non cambia e... il resto lo lascio al piacere della lettura.

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Quanto è tuttora attuale il messaggio di questo racconto favolistico è sotto gli occhi di tutti ed è il motivo che lo ha reso un classico della letteratura, perché di morale si tratta, ma si lega almeno in un aspetto al mio blog, ossia l'espediente degli spiriti: i fantasmi che ritornano per comunicarci qualcosa, per ammonirci o prevedere addirittura il futuro, proprio come avviene nelle "Storie di fantasmi" in appendice al volume "Fantomas il terrore mascherato" che vi ho presentato qualche tempo fa, eccovi un'altra di quelle storie affascinanti e inquietanti alla vecchia maniera british, e se vorrete leggerla durante la Vigilia state attenti a chi bussa alla Vostra porta durante quella lunga notte d'attesa...

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La visione di un uomo imprigionato in una fornace

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Un certo Mr. Erwell era ospite in un'antica casa di campagna occupata da Mr. George White e da sua moglie, che vivevano insieme con la vecchia madre del primo. Un fratello di George, più giovane, ingegnere navale, era assente, avendo intrapreso un lungo viaggio.
Una sera i due coniugi White erano assenti: in casa erano raccolti solo la vecchia signora White e Mr. Erwell. Essi parlavano del passato accanto al fuoco e talora cadevano in lunghi silenzi.
Fu durante una di queste pause che la signora White afferrò per un braccio il compagno e con voce strozzata dalla paura gli disse: «Guardate!». Con grande stupore Erwell vide che il carbone acceso perdeva lentamente il suo colore. Mentre egli guardava, il fuoco divenne perfettamente nero. Ora si fecero sentire dei rumori di martello. Poi cessarono improvvisamente: si aperse una parte sul fondo del focolare e apparì un uomo che aveva in una mano un martello, nell'altra una candela. Era Tommaso White, l'ingegnere navale.
La figura avanzò, si guardò intorno, posò la candela a terra, poi cavando di tasca un istrumento, parve accingersi a riparare qualche cosa. Finito questo lavoro, riprese la candela e si diede a battere disperatamente contro la porta. Poi cessò, e camminò febbrilmente avanti e indietro, con una tragica agonia sul viso. Finalmente si inginocchiò come per pregare, poi riprese il martello e picchiò, picchiò contro la porta.
Poi sembrò soffocare dal calore, alzava freneticamente i piedi come se il pavimento ardesse. La candela s'era liquefatta. Tommaso White cadde a terra, spasimando. Due volte rotolò su se stesso, poi giacque immobile. Parve che le sue membra si dissecassero. Un odore di bruciato invase la stanza e quindi la visione sparì.
Il fuoco riprese il colore di prima. Erwell mormorando: «Che terribile sogno» si voltò verso la compagna. Era morta!
Più tardi giunse notizia che Tommaso White era morto in un ben terribile modo. Alla vigilia di salpare per una città dell'Australia, Tommaso White aveva avuto ordine dall'ingegnere capo di riparare un difetto scoperto nella valvola di sicurezza della caldaia. A questo scopo era entrato nel piccolo scompartimento di ferro che precede la caldaia e s'era messo al lavoro. Poco dopo il capitano, passando e ignorando che là dentro c'era qualcuno, chiuse la porta che aveva visto aperta. Il destino del povero Tommaso era ormai segnato!
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Colgo l'occasione per fare i Migliori Auguri a quanti mi leggono con costanza dal giorno in cui ho aperto questo posto, grazie di cuore, ma anche a quanti ci sono "capitati" per caso e sono poi tornati, continuate a farlo anche nel 2012, l'avventura continua, come e meglio di adesso, cercando sempre di proporre quello che gli altri siti non raccontano da un'angolatura personale e senza preconcetti, perlomeno è soltanto la mia! Come l'albero che vedete qui sotto, Buon Natale ;-)



lunedì 5 dicembre 2011

"E' arrivata mezzanotte con il letto faccio a botte, ora inizia la mia guerra con le bestie della terra..."

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Comincia così la "Filastrocca del Fattore"... mai sentita?

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Allora non avete visto "Nonhosonno" (2001) di Dario Argento, escludendo i due episodi per i Master of Horror americani e "Giallo" (che non ho ancora visto) può essere considerato il suo lavoro migliore dell'ultimo decennio.

Infatti nonostante sia un rifacimento bello e buono di "Profondo rosso" con analogie imbarazzanti, il regista romano realizza alcuni piani sequenza degni di tale nome (quello sul treno e quello della "morte del cigno" a teatro) in puro stile argentiano dei tempi migliori, mostrando come solo lui sa fare la ferocia dell'assassino incalzato dall'eccezionale musica composta dai mitici Goblin (che tra l'altro ha ricevuto una nomination ai Nastri... d'Argento!). Film da vedere, ma evitate la versione televisiva perché tagliata.



Ve ne parlo perché l'altro giorno riordinando delle vecchie cose è uscita fuori una cartellina con alcuni fogli e ritagli di giornale, tra i quali quello dell'anteprima torinese di "Nonhosonno", tratto da La Stampa, il quotidiano storico di Torino, e firmato in calce "d.ca." risale a un decennio fa, lo riporto integralmente per il piacere di condividerlo con Voi in quanto interessante per i nomi di quanti ci hanno lavorato e per i luoghi cittadini diventati set della suspense nonché "pezzo d'epoca", buona lettura.



L'INVESTIGATORE NON DORME
Giovedì 4 gennaio al Reposi il film «Non ho sonno»
Il nuovo giallo di Dario Argento debutta nella città dov'è stato girato



Dario Argento è tornato sul luogo del delitto ambientando il suo nuovo giallo, «Non ho sonno», in quella Torino che ha fatto da sfondo ad alcune delle sue opere migliori: «Il gatto a nove code», «Quattro mosche di velluto grigio» e «Profondo rosso». Così, dopo la mini-anticipazione al Torino Film Festival, il regista ha deciso di scegliere proprio la nostra città per l'anteprima ufficiale del suo ultimo lavoro: la Film Commission organizza infatti, la sera di giovedì 4 gennaio, al Reposi 1 l'anteprima di «Non ho sonno». Appuntamento alle ore 20. Ospiti in sala il regista e due degli interpreti principali, Chiara Caselli e Stefano Dionisi.
Alla sceneggiatura ha collaborato il giallista Carlo Lucarelli, le musiche sono dei Goblin, gli stessi di «Profondo rosso».
«Non ho sonno» inizia con l'uccisione di una prostituta. Dopo sedici anni, si verifica una serie di efferati omicidi che ricordano quel remoto delitto. E nelle indagini viene coinvolto un commissario in pensione (Max Von Sidow) che soffre d'insonnia.
L'ingresso per la serata del 4 è a inviti: alcuni biglietti potrebbero essere messi a disposizione dei torinesi il giorno stesso della proiezione alla Vetrina per Torino.
Il film è stato girato interamente a Torino, dai primi di maggio a metà luglio. Numerosi i set utilizzati: il Teatro Carignano (già location di «Profondo rosso»), l'Istituto di Riposo Vecchiaia di corso Unione Sovietica, una villa di corso Marconi, un condominio di corso Unione Sovietica, via Sommacampagna.
Alla lavorazione hanno preso parte i torinesi Ladis Zanini in qualità di location manager, la scenografa Francesca Bocca, l'arredatrice Vera Castrovilli, Giovanni Gebbia alla steadycam, elettricisti, macchinisti e assistenti operatori. Lorella Chiapatti si è occupata del casting. Fra i numerosi attori locali spicca Roberto Zibetti, nel film amico d'infanzia di Stefano Dionisi.