"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

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Appello ai naviganti!
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Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

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mercoledì 22 dicembre 2010

Come dice il signor B, "Fate i buoni!"

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E' quasi la Vigilia e subito dopo con il passare di essa veloce e inesorabile si chiude l'anno, un altro anno di vita mia e di questo posto personale e Vostro che lo seguite con affetto e costanza, un luogo fatto delle cose che sento e che mi piacciono e che sono quelle che credo piacciano anche ad altri ma che non trovano spazio altrove, le cose più disparate che finiranno nell'archivio qui a lato sotto la cifra "2010" e che potrete rileggere quando vi pare, mentre altre attendono alle porte di gennaio.
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Da tempo ho preparato l'albero, quello che vedete nella foto, e fra poco ci si riunirà in famiglia, cena e scambio dei doni, le luci dentro e quelle lungo la ringhiera, il riverbero sui vetri appannati, lo zucchero a velo e le bollicine dolci dello spumante, la polenta abbrustolita sulla piastra, il pesce nel forno, una tavolata più lunga del solito, tutti insieme... ma se per caso siete rimasti soli a casa come è capitato a Sammy, non riuscite a prendere sonno nell'attesa della mezzanotte, state attenti a chi si presenta alla vostra porta per augurarvi... Buon Natale!!!

(ps. alzate il volume, l'audio del video è basso).



mercoledì 15 dicembre 2010

"La cavalcata dei resuscitati ciechi" - (film)

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Per il ciclo "Horrorissimi" Vi segnalo un'altra visione, sperando di far cosa gradita!
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Una tranquilla comunità spagnola si appresta a festeggiare la rivolta popolare che cinquecento anni prima portò al rogo - e prima al loro accecamento - i Cavalieri Templari accusati di adorare il Maligno e compiere sacrifici di giovincelle in suo onore, questi prima di perire giurarono che sarebbero tornati per vendicarsi.
Il sindaco-boss del paese vuol fare le cose in grande e organizza i fuochi d'artificio per allestire i quali si ritrova tra i piedi un ex-fiamma della giovane e affascinante moglie. Nel frattempo lo "scemo del villaggio", l'unico che sembra credere e agognare con rivalsa alla profezia nefasta dei Cavalieri, ci mette del suo per avverarla e una volta usciti dalle loro tombe li guida fino al paese dove compiono una strage durante i festeggiamenti.
I pochi sopravvissuti fuggono e trovano riparo in una chiesetta dove, invece di unire le forze contro i Cavalieri resuscitati ciechi che attorniano l'edificio, sono preda di gelosie e contrasti individuali che li porteranno alla morte, ma la notte sta per terminare e per alcuni di loro c'è una sorpresa ad attenderli fuori dalla porta.
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La cavalcata dei resuscitati ciechi è un
film scritto, sceneggiato e diretto da Amando de Ossorio (1918-2001), uno dei principali registi horror spagnoli degli anni Settanta. Prodotto nel 1973 tra Spagna e Portogallo per evitare la censura della dittatura franchista contraria all'horror perchè a suo dire "guastava l'immagine turistica e solare del paese", è il secondo capitolo della saga dei Templari resuscitati ciechi, di cui fanno parte: Le tombe dei resuscitati ciechi (1971) La nave maledetta (1974), La notte dei resuscitati ciechi (1975), in Italia è anche noto con il titolo La cavalcata dei morti senza occhi, a seconda delle edizioni video.
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E' indubbio il debito nei confronti dell'apripista del genere La notte dei morti viventi (1968) di George Romero, soprattutto nell'assedio finale con gli umani dentro, i mostri fuori e l'unica salvezza rappresentata dall'auto per la fuga, ma qui oltre all'aggiunta di qualche effetto grandguignolesco molto artigianale com'era nelle possibilità low-budget dell'epoca, curato dallo stesso regista, c'è anche dell'ironia, in particolare nella scena della telefonata notturna al ministro sorpreso a letto con la segretaria - che fantasia! - dove i doppi sensi e le inquadrature sembrano da commedia sexy più che da horror!
Dignitosa l'interpretazione degli attori principali tra i quali troviamo Tony Kendall, Fernando Sancho, Esperanza Roy e Frank Brana, mentre lo score musicale che accompagna la comparsa dei resuscitati ciechi è di Anton Garcia Abril in tutti e quattro i capitoli della serie.
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La pellicola dunque ruota intorno alle figure inquietanti e sanguinarie dei Templari zombie: è qui la (non)novità se vogliamo, il motivo per cui se ne parla e si scrive ancora oggi di De Ossorio (nella foto con una delle sue creature), regista prolifico tra i Settanta e Ottanta di una ventina di film ma ricordato per i Cavalieri ciechi, l'aver inventato queste figure cinematografiche che non hanno avuto sequel dopo di lui, al contrario delle decine di pellicole fotocopia sui morti viventi tuttora sfornate: i morti ciechi armati di spadoni cavalcano destrieri cadaveri quanto loro suscitando ancora fascino tra gli amanti dell'horror d'autore.

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In Italia il film è stato pubblicato per la prima volta in dvd dalla Mosaico Media: cover accattivante che riprende il manifesto originale, qualità audio/video buona, soprattutto prezzo popolare sotto i dieci euro, ma niente extra eccetto una bio del regista.
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lunedì 6 dicembre 2010

Il Conte Verde: la sfilata!

E

Ed ecco finalmente l'arrivo del corteo - a cura degli eccezionali gruppi storici "I Cavalieri del Conte Verde" e i "Signori Alati" di Leinì (TO) - che sfila tra i volpianesi nel centro storico, ad annunciarlo i tamburini, poi i vessilli ed ecco il Conte Verde seguito dai cavalieri e dalla Dama, e ancora i falconieri, intanto io con la mia fotocamera scattavo, scattavo e scattavo.......
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...e non sono finite qui, contenti?!
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lunedì 29 novembre 2010

"Nel paese delle meraviglie"

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Il riferimento non è al quotidiano ma neanche troppo velato al famoso capolavoro di Lewis Carroll che ho dichiaratamente omaggiato nel mio ultimo racconto. Ma partiamo dall'inizio.
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Stanno per essere resi noti i vincitori della IX edizione di "300 Parole per un incubo", seguito concorso di scrittura horror per storie che non superano appunto le trecento parole, indetto da anni dal sito Scheletri.
In passato partecipai alla prima edizione piazzandomi tra i primi dieci, incoraggiato mi riproposi alla seconda ma complice un racconto non entusiasmante scivolai in basso nella classifica, idem la terza volta (questi racconti potete leggerli cliccando sul mio profilo all'interno del sito medesimo) e da allora non tentai più.
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Finché il mese scorso, sull'onda di quella che reputo una buona idea e soprattutto dell'allenamento personale nell'imbastire storie brevissime maturato dalla serie "Le ore piccole", che Voi che mi seguite conoscete bene, ho deciso di partecipare nuovamente, per mettermi alla prova e per il gusto del gioco.
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In questo momento, mentre scrivo, la classifica finale non è stata ancora pubblicata, qui -
http://www.scheletri.com/racconto2817.htm - potete leggere il mio racconto, ma i commenti - graditissimi - scriveteli qua!:-)

mercoledì 17 novembre 2010

Arrivano i verdi!

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Non sono gli ambientalisti e nemmeno i marziani, bensì è il Conte Verde e il suo corteo a cavallo che hanno sfilato per il centro di Volpiano lo scorso 7 novembre durante la tradizionale fiera autunnale, appuntamento tra i principali e più attesi della comunità.
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La rievocazione storica è stata una seguita e apprezzata novità di questa edizione che da appassionato non mi sono perso e durante la quale ho scattato un po' di foto ricordo. Al termine della sfilata ho assistito all'interessante conferenza promossa dall'associazione "Tavola di Smeraldo" sull'importante figura storica di Amedeo VI (1334-1383) Conte di Savoia, il Conte Verde appunto, durante le guerre del Canavese. Un ringraziamento come spettatore va ai due gruppi storici che hanno reso concretamente possibile l'evento: "I Cavalieri del Conte Verde" e i "Signori Alati" di Leinì (TO).
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Ma nell'attesa di veder passare tra le bancherelle il corteo, molti si sono radunati intorno ai falconieri con i loro bellissimi e affascinanti rapaci, animali che non capita certo tutti i giorni di poter ammirare a pochi centimetri e per i più curiosi accarezzare, infatti i "Signori Alati" nonostante la numerosa presenza intorno a loro erano tranquilli sulle braccia dei loro addestratori come vedete dalle foto del Vostro reporter sul campo, che ve ne pare?
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lunedì 8 novembre 2010

"Island of the living dead" - (film)

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Quegli zombi "alla mugnaia"...
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Un manipolo di cercatori di tesori marini in seguito a una violenta tempesta che danneggia la barca si risveglia di fronte a una lussureggiante isola, che però non è segnata sulle carte nautiche, hanno la malaugurata idea di esplorarla, scopriranno che nel XVII secolo fu abbandonata dai conquistadores spagnoli in tutta fretta, a causa di una strana epidemia che riportava in vita i morti.
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Diretto da Vincent Dawn, alias il nostro Bruno Mattei, che firma la sceneggiatura con Antonio Tentori (scrittore e critico di cinema) e Gianni Paolucci (anche produttore con La Perla Nera Films) fa parte dell'ultimo trittico di film girati nel 2006 nelle Filippine con maestranze e comparse del luogo direttamente per il mercato home-video, in Italia ancora inedito, tant'è che la mia copia è cecoslovacca, targata Ritka Video che sembra specializzata nel distribuire film italici di genere dei bei tempi, copertina cartonata ma alla modica cifra di 4,88 euro da rivenditore italiano... quando qui un qualsiasi dvd, anche datato, costa mediamente il triplo, meditate (soprattutto i signori distributori).
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La storia ricalca le situazioni tipiche degli zombi-movie, a cominciare dal titolo che ci riporta indietro di un trentennio quando il genere era all'apice del successo nel mondo e in Italia; palesi e numerosi i riferimenti al caposaldo "Zombi 2" di Lucio Fulci, con scene speculari, ma non manca neanche la citazione al vendicativo Tom Cruise armato di falce nell' "Intervista col vampiro" o a "Ghost ship" (2002) di Steve Beck, i nostri poi mescolano le carte aggiungendo vudù, una setta di zombi-vampiri (?), morti viventi che parlano, incantano e scompaiono... ingenui i momenti che fanno sorridere come quando trovano nella cripta della chiesa crollata una raccolta di libri maledetti per eccellenza tra cui niente meno che il "Necronomicon", il "De Vermis Misteris", oppure il bottone rosso dell'autodistruzione presente sulla barca!
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A Bruno Mattei si rimprovera(va, si è spento a Roma nel 2007) sempre di aver basato più di altri l'intera carriera di regista sull'altrui creatività copiando a mani basse (e basso budget), ma lo hanno già scritto in troppi, voglio invece rendere giustizia e riconoscere all'ultimo Sopravvissuto del cinema di genere italiano, quello della vecchia guardia, della gloriosa scuola dei Fulci, dei Joe D'Amato, che ha continuato a fare, contro tutti e tutto, quei film che noi fans vogliamo ma che nessuno vuole, leggi i produttori e il "sistema", produrre e distribuire in Italia, un uomo che a settantacinque anni malato di tumore andava a girare nelle Filippine con temperature da sauna finlandese, se questa non è tenacia e passione, ce ne fossero oggi... e sono sempre troppo pochi.


giovedì 28 ottobre 2010

Quale Halloween

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Festeggiare? Ce lo chiediamo quando in dirittura del 31 ottobre spuntano sugli scaffali dei supermercati le solite zucche di plastica cinese, i costumini di poliestere make-up incluso "un tanto al chilo" per vampiri e streghe a buon mercato, quando il tg non manca di chiudere con il servizio identico all'anno precedente (e a quello ancora prima) sul "dolcetto o scherzetto" chiesto al bimbo di turno spaurito nel costume di Casper, mentre qualche Befana (?) dagli occhi rossi gracchia sul dondolo di una bancarella da fiera... ma di cosa parliamo?


In realtà, fenomeno commerciale a parte, si tratta di un'antichissima festa pagana, europea prima che americana (siccome gli Usa sono composti da migranti europei, compresi tanti italiani, ne hanno assorbito e rivisitato le usanze che per uno strano gioco delle parti ora "esportano"!) di origine celtica chiamata "Samhain", letteralmente "fine dell'estate", quando la popolazione era strettamente legata al ciclo delle stagioni e della terra, per via della transumanza del bestiame che si preparava all'inverno mettendolo al riparo nelle stalle, era anche il periodo del riposo dopo il raccolto.

In quei giorni si credeva possibile un ritorno dei morti in quanto il velo che li separava dal mondo dei vivi si assottigliava; credenze simili erano in uso anche presso gli antichi Romani, che avevano segnati su un particolare calendario giorni indicati per il "passaggio" tra i due mondi.

Ecco che allora si usava apparecchiare la tavola per una persona in più, accendere un lume alla finestra o davanti all'uscio affinché fosse indicata la strada per il ritorno del defunto. Credenze simili sono riscontrabili in diverse regioni d'Italia, dal nord al sud, soprattutto nei centri più piccoli e sperduti dove sopravvivono le tradizioni più curiose: con questo spirito potete anche accingervi a intagliare la famosa "Jack o' lantern", la zucca svuotata dove porre la fiammella, e se nel mentre suonano alla porta ma non aspettate nessuno, allora...
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Le foto che vedete le ho scattate un paio di weekend fa, durante "La via dei sapori", manifestazione gastronomica tenutasi per il centro di Volpiano, questo allestimento ha colpito non pochi visitatori e mi sembra il modo migliore per accogliere la stagione autunnale e i suoi stupendi colori caldi.
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sabato 16 ottobre 2010

Lo Zodiaco che verrà

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Desidero fare un aggiornamento su quella che è l'unica fiction (brrr, che brutta parola!) che attendo di vedere in televisone da mesi, da quando cioé ho saputo che ci sarebbe stata una seconda parte ho cercato informazioni nella rete trovandole col contagocce (tra l'altro, sono terminate le repliche della prima serie su Rai Premium in questi giorni ed è il secondo passaggio nel giro di pochi mesi, sarà un caso?).
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Intanto il titolo, anzi il sottotitolo, cambia: si è passati da "Zodiaco - Le origini del male" a un più mite "Zodiaco 2 - Il libro perduto" di cui vedete la locandina ufficiale dal sito della casa di produzione Casanova Multimedia.
Di buon auspicio per la suspense è la menzione speciale come miglior sceneggiatura a Mimmo Rafele e Silvia Napolitano (gli sceneggiatori delle quattro puntate che vedremo) assegnata lo scorso luglio durante il "Roma Fiction Fest", rassegna delle anteprime nazionali e non della stagione, con la motivazione: "per la coraggiosa scelta di aver affrontato un genere inusuale che apre nuove prospettive alla narrazione televisiva italiana".

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"Inusuale" senz'altro per la televisione odierna che preferisce storie melense, santi, sbirri e canzonette quando non programmi sotto il livello della decenza, ma il futuro è spesso nel passato e allora basta tornare indietro di qualche decennio per trovare un canale nazionale, o due, che trasmetteva titoli come Il segno del comando, Ritratto di donna velata, Gamma, A come Andromeda, Dov'è Anna?, Il fauno di marmo, Il filo e il labirinto, solo per citare quelli strafamosi ma la lista è lunghissima; finché il mistero e il soprannaturale, generi nobili di padri e popolari per il vasto pubblico che abbracciano, sono spariti dalla televisione (per essere poi importati dagli Usa!?).
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Proprio lo sceneggiatore Mimmo Rafele afferma: "Zodiaco poteva andare in onda semplicemente adattato (è tratto infatti da una serie omonima della tv francese, nda). La nostra sfida, invece, è stata quella di conferirgli un ritmo tipicamente italiano e quella di lavorare a fondo sui personaggi. Ne viene fuori un prodotto che appartiene a tutti i generi ma non fino in fondo, è insieme detective story, horror movie e thriller. E il nostro lavoro di equilibrare tutti gli spunti per adattarli al pubblico ci ha entusiasmato molto."
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Sergio Assisi (nella foto in una scena con la Liskova) nuova entrata nel precedente cast confermato, dichiara:
“L’interessamento per questa seconda parte della serie che ha piacevolmente colpito il pubblico la scorsa stagione è qualcosa di più unico che raro nella produzione televisiva odierna, l’unico sceneggiato italiano incentrato sul mistero e sul soprannaturale che riscuote un successo davvero importante”.
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La storia riparte da un esclusivo collegio dove viene mandato a studiare il piccolo Riccardo Santandrea - ricordate il bambino scampato al peggio nell'ultima puntata? - qui secoli prima ha insegnato proprio Nostradamus... non resta che aspettare l'inverno per togliere le castagne dal fuoco.
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(Le dichirazioni di Rafele e Assisi sono tratte dall'articolo di Giuseppe Sciascia, su www.periodicoitaliano.it )
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lunedì 4 ottobre 2010

Alla corte di 'Vulpian

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"Tra cavalieri stanchi e novelli Robin Hood, accolto da leggiadre danze giungo alla tenda gialla al campo d'armi, sotto gli occhi di bellissimi e fieri signori alati..."
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Così racconterebbe un immaginario viaggiatore dell'Anno Mille - o duemiladieci - capitato nell'insolita e affascinante atmosfera di festa che si respirava nel centro di Volpiano lo scorso 5 settembre durante la rievocazione medievale - il "De Bello Canepiciano 1339" - di cui vedete l'annunciata seconda parte di scatti di quella giornata... sguainate la spada e in guardia!!


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...piaciute?
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sabato 2 ottobre 2010

Se non li fa nessuno...

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li faccio io gli auguri per i due anni e un mese esatti dall'apertura di questo angolino!!

Per me è un "piccolo grande" traguardo temporale per la realtà del web dove nel giro di un anno nascono e muoiono migliaia di progetti simili, vado avanti con la soddisfazione e la costanza di scrivere originali articoli brevi ma succosi di quello che mi piace e spero piaccia anche a Voi.
Ringrazio quanti lo seguono dal primo giorno e sono parte di esso con i loro preziosi suggerimenti, chi si è aggiunto strada facendo, chi è capitato qui "per caso" ed è tornato a leggerlo, al passaparola, per tutti Voi è dedicato questo dolce pensiero, abbia inizio la festa ;-)
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PS. (molto presto un nuovo aggiornamento...)



martedì 21 settembre 2010

Pitta, pitta... anzi, Picta!!

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Pittare è un'espressione dialettale sinonimo di pitturare, ma non è certo a questa, bensì a "picture", che si sono ispirati gli organizzatori di "Picta! Comics" (di cui vedete la colorata locandina dell'evento che campeggiava per le vie del centro) prima fiera, anzi "sagra del fumetto", svoltasi il 12 settembre a Volpiano.
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E' stata una novità assoluta per il paese, e per me una bella sorpresa, dove ho assistito alla prima esibizione di cosplay della mia vita! Fino a poco tempo fa ne ignoravo persino l'esistenza - e Voi? Se non ne avete idea, date un'occhiata qui: http://www.pictacomics.it/ - erano presenti stand di librerie specializzate in fumetti ed uno dedicato a costumi e accessori per lo spettacolo, sponsor della manifestazione.

Su tutto dominavano i manga, di cui non sono appassionato ma che entusiasmano i giovanissimi a giudicare dal pubblico presente, non mancavano i Marvel e la scuola italiana, da Bonelli a Crepax, insomma un evento che mi auguro abbia un seguito.

Personalmente non leggo assiduamente una collana ma apprezzo i fumetti perché sono a metà strada tra cinema e narrativa, è un modo di raccontare pieno di fascino e cultura; talvolta sfoglio Dylan Dog, ricordo dell'adolescenza, oppure quelle vecchie serie del terrore anni Settanta reperibili con un po' di fortuna nell'usato perché ormai oggetto dei collezionisti.

Un'altra prova del mio interesse per le strisce animate sono... le ore piccole. Sì, perché mentre le scrivo sono pensate e immaginate nella mia testa come disegnate, sono espressioni, silenzi e volti spalancati per lo stupore e per la paura, quindi leggete questa nuova storia, chiudete gli occhi e...
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VENGONO DALLA LUNA

Finalmente c'era riuscito.
Dopo un pressante tira e molla la casa dei sogni era sua: un cascinale di mattoni rossi da ristrutturare immerso nella campagna tra querce e canali, proprio uno di questi segnava il confine della sua proprietà. Appena ricevute le chiavi dall'agenzia si era trasferito.
Amava quel luogo e il paese era appena a un chilometro.
Per prima cosa doveva occuparsi del tetto, le tegole erano rotte e le travi malferme. E quelle due finestre rotonde a croce come due occhi di vetro lo guardavano giallognoli imploranti di cure.
Il secondo giorno si era soffermato in soffitta per sgomberare il locale umido e la luna era entrata da quell'iride smerigliato creando un caleidoscopio di riflessi da incantarlo.
Il vecchio proprietario raccontava in paese di aver visto scendere da quegli oblò rane giganti dalla Luna che scomparivano nelle acque d'argento del torrente. Era uscito di senno dicevano, colpa della solitudine e del vino finché lo trovarono annegato nel canale.
Lui non credeva a quelle storie ma la scomparsa di Tonio gli aveva fatto comodo: era un vecchio testardo e non voleva andarsene, con la sua morte i nipoti avevano venduto subito.
Ammise tra sé che era stata una bella idea quella di aiutare chimicamente le fantasie del contadino superstizioso ma ora doveva mettersi al sicuro.
Caricò il fuoristrada con i tre fusti di latta indossando guanti e mascherina, seppur sbiadito il teschio con le tibie campeggiava tetro sul metallo corroso. Bere quell'acqua era stata la sua condanna.
Quella notte dormì beato. Si sentiva inattaccabile. Adesso era tutto sistemato.
All'alba quando uscì sull'aia per prendere una boccata d'aria, ancora in vestaglia, rimase sconvolto.
Forse erano dei randagi o dei grossi cinghiali, ma quale animale selvatico scava solchi sull'uscio a un metro e mezzo da terra?

FINE.

martedì 7 settembre 2010

"De Bello Canepiciano"!

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Questo il titolo della prima rievocazione storica tenutasi a Volpiano (TO) domenica 5 settembre, che tradotto dal latino significa "La Guerra del Canavese" opera scritta nel Trecento da tale Pietro Azario che descrive le lotte per l'egemonia di potere che insanguinarono il territorio in pieno Medioevo.
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I fatti riguardano lo scontro tra i Marchesi del Monferrato e i Conti di Savoia, i primi protettori dei Conti di Valperga di parte Ghibellini contro i Conti di S.Martino, Guelfi, spalleggiati dai Savoia, battaglia che culmina con la presa del Castello di Volpiano nel 1339 baluardo di fondamentale importanza strategica e militare (distrutto soltanto nel 1555 dai francesi dopo un lungo assedio) da parte di Pietro da Settimo, agli ordini del Marchese del Monferrato Giovanni Il Paleologo, il quale farà testamento e morirà entro le sue mura nel 1372 e che resta uno dei condottieri dell'epoca più abili d'Europa. A esso è stato intitolato il torneo d'armi seguito alla rievocazione della battaglia, dove figuranti si sfidano come avveniva nelle usanze del tempo.

Piaciuta la lezione concentrata di storia?!

Un'infarinatura era necessaria, per i più curiosi restano i cari vecchi libri, sì perché la rete è avida di informazioni sull'episodio in questione, e siccome le immagini parlano più di tante parole, stavolta per Voi mi sono trasformato in reporter e armato di fotocamera ho cercato di catturare istanti e angoli di questa domenica insolita per volpianesi e non, tengo a dire che le foto non sono posate, colte sul "fatto" e io non sono un fotografo pertanto... giudicate Voi!

PS. a proposito, da qualche giorno avete più possibilità di partecipare al sito e dire la Vostra, non solo i commenti - sempre benvenuti - ma anche le "reazioni" che suscita un articolo e i collegamenti con i social network per spargere la voce, ci conto;-)
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E non è finita qui, presto la seconda parte del servizio...