"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

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Appello ai naviganti!
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Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

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lunedì 8 novembre 2010

"Island of the living dead" - (film)

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Quegli zombi "alla mugnaia"...
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Un manipolo di cercatori di tesori marini in seguito a una violenta tempesta che danneggia la barca si risveglia di fronte a una lussureggiante isola, che però non è segnata sulle carte nautiche, hanno la malaugurata idea di esplorarla, scopriranno che nel XVII secolo fu abbandonata dai conquistadores spagnoli in tutta fretta, a causa di una strana epidemia che riportava in vita i morti.
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Diretto da Vincent Dawn, alias il nostro Bruno Mattei, che firma la sceneggiatura con Antonio Tentori (scrittore e critico di cinema) e Gianni Paolucci (anche produttore con La Perla Nera Films) fa parte dell'ultimo trittico di film girati nel 2006 nelle Filippine con maestranze e comparse del luogo direttamente per il mercato home-video, in Italia ancora inedito, tant'è che la mia copia è cecoslovacca, targata Ritka Video che sembra specializzata nel distribuire film italici di genere dei bei tempi, copertina cartonata ma alla modica cifra di 4,88 euro da rivenditore italiano... quando qui un qualsiasi dvd, anche datato, costa mediamente il triplo, meditate (soprattutto i signori distributori).
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La storia ricalca le situazioni tipiche degli zombi-movie, a cominciare dal titolo che ci riporta indietro di un trentennio quando il genere era all'apice del successo nel mondo e in Italia; palesi e numerosi i riferimenti al caposaldo "Zombi 2" di Lucio Fulci, con scene speculari, ma non manca neanche la citazione al vendicativo Tom Cruise armato di falce nell' "Intervista col vampiro" o a "Ghost ship" (2002) di Steve Beck, i nostri poi mescolano le carte aggiungendo vudù, una setta di zombi-vampiri (?), morti viventi che parlano, incantano e scompaiono... ingenui i momenti che fanno sorridere come quando trovano nella cripta della chiesa crollata una raccolta di libri maledetti per eccellenza tra cui niente meno che il "Necronomicon", il "De Vermis Misteris", oppure il bottone rosso dell'autodistruzione presente sulla barca!
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A Bruno Mattei si rimprovera(va, si è spento a Roma nel 2007) sempre di aver basato più di altri l'intera carriera di regista sull'altrui creatività copiando a mani basse (e basso budget), ma lo hanno già scritto in troppi, voglio invece rendere giustizia e riconoscere all'ultimo Sopravvissuto del cinema di genere italiano, quello della vecchia guardia, della gloriosa scuola dei Fulci, dei Joe D'Amato, che ha continuato a fare, contro tutti e tutto, quei film che noi fans vogliamo ma che nessuno vuole, leggi i produttori e il "sistema", produrre e distribuire in Italia, un uomo che a settantacinque anni malato di tumore andava a girare nelle Filippine con temperature da sauna finlandese, se questa non è tenacia e passione, ce ne fossero oggi... e sono sempre troppo pochi.


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