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L'altro giorno in edicola mentre passavo in rassegna la sfilata di mega cartonati con le varie serie tv, classici, quasi cult e horror di terz'ordine americani in dvd, alle mie spalle entra un ragazzino - avrà avuto dieci anni - che domanda concitato alla proprietaria: "Ce l'ha gli schifidor?", stupito rimango in attesa di chissà quale amenità, salvo scoprire trattarsi di innocue figurine o "card" come si dice oggi... io alla sua età guardavo Lupin III, Occhi di Gatto, al limite Lady Oscar, c'erano gli album dei calciatori e quelli degli animali, ma gli schifidor - ammesso che si scriva così - chi se li aspettava, complimenti alla fantasia terrificante dei creativi, brrr...
Tornando a noi cari tutti, pubblico un nuovo spuntino per le notti a venire, per i minuti prima di abbandonarsi al sonno con la abat-jour accesa, mentre progettate la giornata che v'aspetta e rimontate quella trascorsa a vostro piacimento, finalmente registi di voi stessi, attenti al fai da te... confesso che non mancano in queste storielle i riferimenti letterari e cinematografici, stavolta almeno uno cosciente, degli altri prendete nota!
A presto,
LA CONSEGNA
Remo ha i capelli grigi e fa il fattorino da vent'anni.
Consegna con l'apecar la spesa a domicilio e i pacchi. Svolge con dedizione il suo lavoro e non ficca il naso negli affari degli altri.
Da sei mesi fa tappa nel nuovo quartiere di villini a schiera, ogni lunedì recapita uno scatolone trenta per quaranta a un anonimo spilungone che intravede dallo spiraglio.
È pieno luglio, un caldo ronzante e le tapparelle sono tutte giù. Suona.
Aprono, senza domandare. Il vialetto è deserto, neanche una macchina parcheggiata.
Aspetta davanti alla porta. La maglietta bagnata appiccicata al petto.
Nessun rumore da dentro. Suona ancora insistente, ha fretta.
«E' partito stamattina» - è la vicina di casa, occhiali di tartaruga e prontezza da gatta - «...mi ha lasciato le chiavi per pulire».
Entrano insieme. Puzzo di chiuso.
Un filo di luce filtra dalle stecche col pulviscolo e i mosconi verdi morti. Per terra c'è di tutto. E decine di scatoloni identici aperti.
Per la prima volta guarda all'interno. Contengono centinaia di bende di cotone, barattoli di grasso, strane spezie e oli. Accanto c'è una pila di libri.
«E' uscito presto, poi sono venuti quelli dei traslochi a prendere una cassa oblunga».
Il titolo del primo volume è: “Il Grande Libro dell'Antico Egitto: Manuale di auto imbalsamazione”.
FINE.
4 commenti:
Accidenti!! Mai pensato all'autoimbalsamazione!!!! Il miniracconto? Lo trovo originale.
Grazie;-)
A volte mi stupisco anch'io di quello che esce dalla mia fantasia!
Ecco un finale che si intuisce con immediatezza improvvisa in 3 parole!
;-) Mi stupisce sempre come ci riesci!
Te le sei lette tutte d'un fiato eh le mie storielle, occhio che fai indigestione;-)
Sì, il finale a sorpresa nell'ultima riga è lo spirito di questi brevissimi racconti.
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