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Luci e ombre. Ossia visto che c'entra l'acqua, bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.
E paradossalmente sono proprio le zone d'ombra che mancano - di cui il romanzo di Baldini sicuramente non è privo - l'atmosfera fondamentale della palude con le nebbie e i fastidiosi insetti, c'è troppa luce, troppo sole, tutto troppo nitido e pulito nella fotografia, compresi i bei faccini pettinati degli attori protagonisti che non mi convincono, preferendogli i caratteristi (ad esempio il contadino che colleziona appese nel capanno-museo le ossa fossili trovate nella palude) .

E poi soprattutto registicamente si doveva osare di più: le solite inquadrature televisive. Proprio in televisione passano serial americani che costano un occhio di diritti, cento volte più crudi e tosti, mentre in "Mal'aria" manca quella sana e robusta cattiveria che, bada bene, non è la vista del sangue a tutti i costi o la violenza esplicita, ma creare inquietudine nello spettatore.
Dalla sua ha la novità, almeno di questi tempi, e tematiche poco trattate dalla tv generalista in prima serata. Bella la sigla con la ninna-nanna della Borda nelle corde della storia, mentre purtroppo durante il resto del film tv la musica ha tempi e melodie patetiche da telenovela.
Seppur molto sfruttato l'espediente dei ricordi tramite flashback del protagonista Carlo sono suggestivi e supportati da scelte cromatiche d'effetto - filtri rosso, blue, giallo.
Dalla sua ha la novità, almeno di questi tempi, e tematiche poco trattate dalla tv generalista in prima serata. Bella la sigla con la ninna-nanna della Borda nelle corde della storia, mentre purtroppo durante il resto del film tv la musica ha tempi e melodie patetiche da telenovela.
Seppur molto sfruttato l'espediente dei ricordi tramite flashback del protagonista Carlo sono suggestivi e supportati da scelte cromatiche d'effetto - filtri rosso, blue, giallo.
Nota di merito extra: la seconda puntata è andata in onda senza interruzioni pubblicitarie per circa un'ora filata di film, tanto di cappello.
In conclusione un sincero in bocca alla... Borda agli addetti ai lavori, per le future e spero sempre maggiori produzioni televisive di genere giallo e mistero perché gli appassionati sono più di quanto si crede e sanno criticarle quanto premiarle.
Tornando al nostro orticello cartaceo - perché no, potete stamparle se non amate leggerle sul video, non è vietato! - per dormire sonni agitati consiglio le piccole ore, di cui la storia seguente fa parte.... buona lettura.
In conclusione un sincero in bocca alla... Borda agli addetti ai lavori, per le future e spero sempre maggiori produzioni televisive di genere giallo e mistero perché gli appassionati sono più di quanto si crede e sanno criticarle quanto premiarle.
Tornando al nostro orticello cartaceo - perché no, potete stamparle se non amate leggerle sul video, non è vietato! - per dormire sonni agitati consiglio le piccole ore, di cui la storia seguente fa parte.... buona lettura.
BAGAGLIO A MANO
La mattina sa di ferro e sangue. Lo sente nella bocca quando la notte finita lascia strie di arancio e viola sul cofano della vecchia e squadrata berlina che corre sulla provinciale nella campagna nuda.
L'uomo al volante è stanco. Guida dal giorno prima e la tensione lo divora. Ma deve fare presto per consegnare la merce perché è delicata e deperibile. Ha lasciato l'autostrada vicino alla frontiera con la Svizzera, la dogana è il punto cruciale, deve evitare i controlli.
Nello specchietto un'auto sospetta l'ha seguito, poi ha svoltato mentre lui rientrava sulla statale dopo un valico anonimo di un borgo di montagna. Ce l'ha fatta.
La stanchezza aumenta e si ferma al primo motel, un prefabbricato basso e lungo, col parcheggio sul davanti e la portineria sul lato est.

«Buongiorno, vorrei una stanza, grazie»
«Bagagli?» - ribatte formale la donna senza alzare gli occhi dal registro.
«No, solo bagaglio a mano.»
È ora di cena, ma non ha fame. Si stende sul letto senza togliere le coperte.
Apre il giaccone e controlla la merce, l'altra è nella valigia aperta ai piedi del letto. È chiusa in bustine di nylon e scatolette di resina. Dentro fa un caldo umido. Suda. Scorda le precauzioni e si abbandona al sonno.
Apre il giaccone e controlla la merce, l'altra è nella valigia aperta ai piedi del letto. È chiusa in bustine di nylon e scatolette di resina. Dentro fa un caldo umido. Suda. Scorda le precauzioni e si abbandona al sonno.
All'alba due agenti di polizia si presentano al motel mostrando una foto.
L'anonima proprietaria insofferente li scorta alla camera con la copia della chiave. Apre. È buio pesto a parte il paralume sul comodino. E vede. Urla isterica.
Un cono di luce arancio inquadra il brulicare fitto di centinaia di creature sulla forma scura distesa sul letto. Migliaia di arti instancabili al lavoro sui tessuti teneri del volto. Uno grosso come un'arancia esce dalla bocca strappando le labbra.
«È il trafficante che cerchiamo. Importava specie rare di aracnidi e insetti tropicali dall'Est, sono protette e... molto aggressive».
L'anonima proprietaria insofferente li scorta alla camera con la copia della chiave. Apre. È buio pesto a parte il paralume sul comodino. E vede. Urla isterica.
Un cono di luce arancio inquadra il brulicare fitto di centinaia di creature sulla forma scura distesa sul letto. Migliaia di arti instancabili al lavoro sui tessuti teneri del volto. Uno grosso come un'arancia esce dalla bocca strappando le labbra.
«È il trafficante che cerchiamo. Importava specie rare di aracnidi e insetti tropicali dall'Est, sono protette e... molto aggressive».
FINE.