"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

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Appello ai naviganti!
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Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

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mercoledì 29 luglio 2009

(Tra)ispirazione estiva

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L'estate secondo me...


Non ricordo chi ha detto che il mestiere dello scrittore è l'uno per cento ispirazione e il restante novantanove traspirazione, sudore... sarà forse dovuto al caldo di questi giorni? Per fortuna vivo quasi in campagna, è ventilato e si ossigena meglio anche il cervello!!

Scherzi a parte, non sono mai stato d'accordo con suddetta "massima", credo che concordano tanti fattori per decretarne la fortuna, uno tra questi è senz'altro la costanza, difficile da perseguire per chi della creatività e della fantasia fa una ragione di vita, è quella che metto anche a luglio quando si va in vacanza, chi può, e si "stacca" con tutto, continuando ad aggiornare il sito, a essere presente qui, a fare progetti, incontrare amici come il giovane regista Stefano Simone con il quale ho fatto una bella chiacchierata, vedere film a notte fonda, scrivere... come l'undicesima storia de "le ore piccole" per Voi, solo per te caro Lettore che sei il benvenuto e mio ospite, permettimi di prenderti per mano e guidarti attraverso la mia modesta dimora, attraverso le poche stanze, verso quell'ultima porta buia...


IL CAPPELLAIO

“Ogni testa ha il suo cappello, basta trovarlo!”
L'aveva apostrofata il decrepito proprietario del negozio di cappelli mentre Mary cercava tra le decine esposti il regalo per sua cugina.
Era entrata in quel bugigattolo stregata dalla vetrina: baschi, bombette nere e cilindri da cerimonia calzavano teste di polistirolo espanso disposte faccia a faccia, mute e inespressive, prive d'occhi, come in una piazza di De Chirico. Inquietanti nella loro sordità lunare.
Il giorno dopo era tornata per cambiarlo perché non la convinceva, ma era scomparso.
Il negozio con l'unica vetrina tra un ristorante cinese e l'agenzia immobiliare non c'era più, svanito.
Possibile avesse sbagliato strada? Le parallele del centro si somigliano tutte con i loro palazzi antichi e d'altronde c'era capitata per caso senza conoscere l'indirizzo, eppure...
Rifece il percorso a ritroso, ma niente. L'indomani chiese al cinese e all'agente incravattato: mai sentito, mai visto nessun cappellaio. Poi svoltò l'angolo.
Impossibile. La vetrina polverosa era tra una pizzeria al taglio e una ferramenta. L'altro ieri c'era la lavanderia a gettoni.

Entrò decisa. Lui, inconfondibile, stava dietro al banco, nascosto dalla tenda. Notò una pergamena incorniciata riportante una data: 1790.
“Non trova la sua misura signorina?” - la voce non veniva dall'uomo ma dalle teste colorate senza busto tutt'intorno, dallo scaffale colmo di cappelli su misura, cuciti sui crani vuoti. Corse fuori senza voltarsi, lasciando cadere la scatola.
Accantonò definitivamente l'ipotesi di tornare. Quella sera avrebbe chiesto consiglio all'amica durante un aperitivo in centro al “La Guillotine”.*
Gli amici erano già arrivati. Il guardaroba era pieno.
Percorse un tunnel buio fino al salone tra risa, tonfi e una marcia trionfale.
Oltre il sipario una figura gobba si indaffarava al bancone: “Ogni testa ha il suo cappello, basta non perderla!” - metri di stola e feltro scivolavano sugli scalpi degli sventurati decapitati.

FINE.

* in francese, “La Ghigliottina”.

4 commenti:

Unknown ha detto...

uhm uhm....meno male che non indosso mai cappelli e spero di non doverne mai comprare.....sopratutto da quel capellaio lì!!! la testa me la tengo ben attaccata al collo......magari l'ho già persa e non me ne sono accorta :-)
Come al solito mi complimento per l'idea originale. Alla prossima.

Fabio Marangoni ha detto...

Eh eh, grazie mille per il commento e i complimenti, speravo fosse almeno originale l'idea del cappellaio;-)
Anche se a ben vedere, come figura, l'ho mutuata da una storia molto famosa...
ciao,

witchblue ha detto...

“Ogni testa ha il suo cappello, basta trovarlo!”

Bellissima frase, si presta a interessanti interpretazioni...possibilmente non quelle della ministoria! :-D

Veramente un raccontino breve ma sorprendente come un lampo, anche se lo sconsiglio a quanti spinti dal solleone meditassero di comprare un cappello per girovagare in città o arrostirsi in spiaggia!

Fabio Marangoni ha detto...

Grazie witchblue;-)

Un raccontino metropolitano tra magia e incubo, un personaggio misterioso e inpalpabile e una "bella" in cerca di... un cappello, per un'altra testa e allora... non ricorda neanche a te il personaggio di una celebre storia!?


"Bellissima frase, si presta a interessanti interpretazioni...possibilmente non quelle della ministoria! :-D"

Grazie, mi è venuta così, d'impronta... senza pensare ad eventuali implicazioni filosofiche;-)

ciao,