"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

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Appello ai naviganti!
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Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

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mercoledì 16 febbraio 2011

Questi antenati...

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Continuiamo a parlare di storie, stavolta non di altri, ma delle mie.
E in particolare per la prima volta di un "antenato" de L'Abitatore del Buio, inedito qui ma che circola dal 2003, anzi, da lì non si è mai mosso ma forse pochi lo conoscono... incuriositi?
Ebbene trattasi del primo mini racconto di trecento parole che ho scritto in vita mia, per un concorso, lo stesso al quale ho partecipato prima di Natale e di cui ho riportato i dettagli nelle settimane scorse, all'epoca - sembra passato tanto tempo, pensare che avevo appena pubblicato "Neroanimale" (fuori catalogo, ma per chi lo volesse basta lasciare un messaggio qui) - partecipai alla prima edizione di "300 Parole per un incubo" con un racconto intitolato "Il mazzo di chiavi", che poi è il seme dal quale è nata la mitica serie "Le ore piccole" che chi frequenta le mie pagine conosce bene, ho deciso di ripresentarlo qui, a tutti Voi, benché sia sempre stato on-line sul sito del concorso, merita questa attenzione perché non è affatto invecchiato, anzi, conserva l'efficacia del suo inaspettato brivido finale... all'epoca si piazzò tra i primi dieci della classifica finale se non erro.
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Manco a dirlo, lo vedrei benissimo come soggetto per un cortometraggio - registi in ascolto dico a Voi! - un video di cinque minuti, una bella fotografia unita al giusto montaggio lo renderebbe una bella prova di noir cinematografico, intanto potete leggerlo e immaginare i protagonisti, le loro espressioni, il luogo... buona lettura.
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Commenti e opinioni sempre graditi:-)


IL MAZZO DI CHIAVI

Angelina camminava svelta lungo il viale alberato del quartiere dove abitava, una zona residenziale di basse villette a schiera e parchi verdi. Erano le sei del mattino e c'era ancora buio per la strada se si escludono i radi lampioni.
Aveva staccato dal fast-food e stava tornando a casa. La fermata dell'autobus era cinquecento metri prima della sua porta e intanto cercava le chiavi nella borsetta.
- Rossetto, mascara, mentine, l'agendina... dove diavolo sono finite? ... lasciate nello spogliatoio, e dove se no?
Poi una voce interruppe le sue ricerche.
Spaventata si voltò indietro e vide una figura nascosta dietro un'auto in sosta. Era lui, non aveva dubbi, quello che dicevano i giornali. Ne aveva già sgozzate tre. Ma lei poteva salvarsi. Se solo avesse trovato le chiavi!
- Ma dove sono!!!
Affrettò il passo ma l'uomo le tenne dietro coprendo il ticchettare dei suoi tacchi.
- Perché non le trovo! Maledizione!!
La figura alle sue spalle agitava la mano sbracciandosi esageratamente. Angelina disperata correva solo senza più voltarsi sperando di trovare aiuto.
Ma lui la stava raggiungendo, era troppo lenta sui tacchi e quando l'afferrò per un braccio urlò a squarciagola.Non sentiva nemmeno quello che le diceva e tentò il tutto per tutto lanciandosi verso la strada profittando di un attimo di distrazione del suo inseguitore.
A quell'ora girava puntuale l'angolo la camionetta della raccolta rifiuti guidata dal vecchio Berto.
La vide spuntare all'improvviso e non bastò frenare per evitarla. Un tonfo ovattato e si alzò come una banderuola per cadere qualche metro più in là come uno straccio.
Ora un rivolo rosso colava dalla bocca della bella Angelina e una buffa cartina geografica andava spandendosi sull'asfalto.
L'uomo era rimasto sbigottito sul ciglio della strada. Con il mazzo di chiavi smarrito in mano.

FINE.

venerdì 4 febbraio 2011

Cosa c'è sul comò?

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Non mi riferisco alle tre civette della filastrocca, piuttosto al como...dino, quello accanto al letto, dove si ripone il libro che si legge prima di addormentarsi. Almeno, io lo faccio da una vita ed è un piacere, oltre che abitudine, cui non so rinunciare, anche solo per leggere una paginetta prima di abbracciare Morfeo.
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Insomma, dopo qualche recensione cinematografica e tante belle foto (che fanno parte delle mie passioni) si torna a parlare di libri e di storie, il motivo per cui è nato questo posticino.
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Quello che tengo virtualmente e realmente sul mio comò lo potete vedere nella colonna di destra, aggiorno sempre titolo e copertina, e come noterete non ci sono mai i bestseller del momento, i "casi editoriali" di turno, è più facile trovarci dei classici oppure scrittori semi sconosciuti ai più e quanto mi capita di scovare sulle bancarelle dell'usato dove mi piace spulciare alla ricerca di questi tesori nascosti (e spesso fuori catalogo).
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L'ultimo che ho letto è "La vedova beffarda" di Carter Dickson, alias John Dickson Carr, proprio questo nome importante nel poliziesco mondiale mi aveva spinto ad acquistare questo "Classico del Giallo" per una sciocchezza, trenta centesimi! Di fatto la lettura è andata a rilento rispetto il numero di pagine, complice il poco intrigo della vicenda, una storia di lettere anonime in un villaggio inglese dove tutti conoscono tutto tanto da lasciare l'uscio di casa aperto, che inizia a "carburare" solo verso la fine.

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Così l'ho intervallata con un paio di fumetti, vecchi numeri, uno Zagor e lo speciale Dylan Dog n.8 che vedete nella copertina, titolo che sarebbe da collezione visto gli anni - 1994 - ma non la mia copia, segnata dal tempo, cmq acquistata al volo perché disegnata da Corrado Roi, il mio preferito, un piacere per gli occhi, a prescindere dal soggetto che illustra.
Poi sono passato all' "Almanacco del mistero 1993" di Martin Mystere, il fumetto non è da strapparsi i capelli, ma questo essendo un numero annuale contiene un corposo dossier, una serie di articoli di approfondimento stavolta dedicati a "Oriente misterioso: Cina, Giappone e dintorni - Gli enigmi e i segreti del Continente Giallo", ben settantadue pagine che vanno dall'interpretazione degli ideogrammi sulle insegne del ristorante cinese ai fantasmi, vampiri e creature mostruose della tradizione passando alle arti marziali e alla religione, insomma un viaggio a 360° ricco di spunti per future letture!