"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

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Appello ai naviganti!
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Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

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domenica 18 settembre 2011

Tempo di celebrazioni

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Per chi non si fosse accorto questo settembre notoriamente mese "di ripresa" delle attività, del lavoro, della scuola e di chi più ne ha più ne metta, tre anni fa ha visto l'inizio dell'improba avventura di codesto blog, tre numero perfetto, ma bando alle lodi, perché il bello deve ancora venire per l'Abitatore del Buio - lo sappiamo in due - e di ben altre celebrazioni più solenni e ufficiali che mi riferivo nel titolo, di quelle che stanno sui libri di storia, sui francobolli speciali, sulle parate e sui prodotti con la coccarda, ma sì, i 150 anni dell'Unità Nazionale, che hanno visto il passaggio di una mostra importante per valore e pezzi esposti, tra cimeli, manifesti, documenti autografi che vanno dai confini del Ducato di Savoia a Torino capitale d'Italia nel 1861 fino alla morte in esilio di Umberto II , intitolata "Il Piemonte dei Savoia" a Volpiano, ecco come si presentava la piazza del municipio quel dì dello scorso giugno, sotto un cielo di piombo... ma io c'ero.

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Nell'edifico barocco col campanile, la Chiesa della Confraternita, è ospitata la mostra, mi faccio largo...





Nonostante la tarda mattinata e la pioggia numerosi curiosi...










Tra le tante teche e cartoline, spiccano questi due paramenti, in particolare quello rosso appartenente all'Ordine Mauriziano di cui i membri di Casa Savoia fanno tradizionalmente parte.







Alla prossima gente, forse meno "documentaristica" ma non meno intrigante, e le promesse io le mantengo;-)

mercoledì 7 settembre 2011

Una Mole di note... di cinema (super)sonico

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"Che Torino vestita di horror fosse affascinante, ce l’aveva già fatto intendere Dario Argento. E in più di una occasione, ‘Profondo rosso’ in primis. Ma toccare con mano l’atmosfera che si crea tra lampioni e portici, quando scorre del sangue, c’è qualcosa di accovacciato nel buio e le cose si mettono tendenzialmente male, su una nostro pezzo è una sensazione favolosa. Ogni torinese è in fondo attaccato alla dimensione oscura, magica e dark, della propria città, anche i più indifferenti".

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Così raccontano i Subsonica a proposito del video "Istrice", vero e proprio cortometraggio horror... ma andiamo con ordine.


Senza nulla togliere agli altri, i Subsonica sono il gruppo torinese contemporaneo più noto a livello nazionale, vuoi per la lunga carriera, vuoi anche per i passaggi televisivi nonché a Sanremo, e alla loro città hanno dedicato più di una canzone.

"Istrice" è l'ennesima, ma stavolta ci parla di Torino sotto una luce diversa, più inquietante e decisamente oscura nelle sequenze da film horror vecchia maniera girate in centro città, dalla metropolitana passando per i portici fino alla galleria subalpina, dal regista Cosimo Alemà, uno che col cinema horror ha una certa affinità, perché oltre a essere un esperto di videoclip - ne ha girati oltre duecento per i più famosi cantanti e band italiane - lo scorso luglio ha debuttato al cinema col suo primo film "At the end of the day", un horror appunto, una produzione italiana con attori esordienti che recitano in inglese con l'evidente fine di una migliore distribuzione nel mercato estero che dia maggiore riscontro di pubblico.



Della passione per certe atmosfere Max Casacci e Samuel avevano parlato anche di recente durante l'intervista rilasciata durante la trasmissione principe del cinema di genere, Stracult. I due ricordavano le nottate di ritorno dalla sala prove nella mansarda di piazza Vittorio a guardare certe repliche televisive, soprattutto la fantascienza, quella di "A come Andromeda" lo sceneggiato cult Rai o le repliche della serie "Ufo" con Ed Bishop nei panni del mitico Comandante Ed Straker (nella foto), non c'è da stupirsi dunque che abbiano trovato l'intesa giusta con Alemà.








Il video di Istrice racconta di una trasformazione, quella che subisce la ragazza dopo l'incontro con una strana entità che la trasforma in un mostro assetato di sangue e quella metaforica di una città e dei suoi abitanti: una doppia chiave di lettura che traspare dal testo.
Curiosità: a causa dei suoi contenuti il video è stato censurato, ossia "pixelato" nelle immagini ritenute violente e trasmesso solo dopo le 22 dalle emittenti musicali, suscitando un certo risentimento da parte della band.