"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

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Appello ai naviganti!
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Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

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domenica 2 maggio 2010

"Solo le cose che bruciano parlano"

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Questo è l'inquietante messaggio che lascia sui luoghi degli incendi il piromane che si firma "Cane Nero", che è anche il titolo del quarto film della serie "Crimini" andato in onda venerdì 30 aprile su RaiDue.
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E' la sera del suo compleanno e il commissario della Mobile Matteo De Rosa (Enzo Decaro) sta degustando in solitudine un calice di vino dall'amico ristoratore quando riceve una videochiamata: è Tony, ex collega cacciato dalla polizia perché accusato di corruzione, ha in mano una pistola puntata al torace. De Rosa raggiunge la casa ma quando arriva l'amico si è suicidato, negli ultimi tempi aveva lavorato al caso di un piromane che incendia cassonetti della spazzatura e che adesso ha alzato il tiro: il bersaglio è la polizia e il commissario stesso. Perché? Ad affiancarlo nell'indagine c'è la dottoressa Marina Testi (Vittoria Belvedere, nella foto) esperta "profiling", nonché vecchia fiamma di gioventù.
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Stavolta l'ho visto più per il dove che per il come.
Mi spiego meglio: l'ambientazione della vicenda è Torino ed ero curioso di vedere quali luoghi facevano da sfondo. Oltre alle solite vedute fugaci di ponti e di piazza Vittorio, c'è la sorpresa del mercato del Balon, dove Decaro si incontra un paio di volte con l'infiltrato della polizia, intorno il mondo colorato dei banchi e dei venditori, un paio di sequenze dove l'attore percorre la banchina dei Murazzi del Po alla guida della sua Alfa Romeo d'epoca e infine i due protagonisti a bordo del battello turistico che solca il fiume, insomma per fortuna non solo Mole!
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Riguardo il soggetto della storia scritto da Giorgio Faletti, è interessante e drammaticamente verosimile visto gli incendi dolosi di cui sono pieni le cronache, peccato che nella vicenda venga inserita un'altra indagine parallela che sa di riempitivo, quella del solito traffico di droga dall'Est... sarebbe stato meglio sviluppare il primo tema. Decaro non mi convince nel ruolo del commissario e la cosa si palesa nel finale che ribalta le carte in tavola, forse troppo.
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Non sono pentito della visione, anzi, in ognuno di questi film c'è la foto di una realtà italiana, romanzata ovvio, e la possibilità di rigenerarsi in una nuova storia e cast già dal prossimo episodio, e Voi che ne pensate?

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