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................ ..... ... "Torino è una scatola magica. Basta sollevarne il coperchio e saltano fuori le cose più impensate, i tipi più curiosi, che ti raccontano storie arcane, affascinanti come fiabe."
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Sono parole tratte da un vecchio articolo di "Stampa Sera" (no, non ho un archivio speciale sotto il letto, è riportato sul libro che sto leggendo), a pronunciarle un grande uomo del Novecento, sempre troppo poco ricordato, scrittore, giornalista nonché pittore (fantastici in tutti i sensi i suoi dipinti): Dino Buzzati.
Di lui finora ho letto due opere, poco, ma abbastanza per farlo rientrare tra i miei autori italiani preferiti e fra quelli a cui guardo quando scrivo. La prima è "Il deserto dei tartari", romanzo, uno dei pochi dell'autore che prediligeva la narrativa breve, storia di un giovane ufficiale di stanza in un fortino nel mezzo del deserto nell'attesa infinita ed estenuante del balenarsi all'orizzonte di un fantomatico invasore; l'altra, più significativa, è "La boutique del mistero" raccolta di quella che era la specialità di Buzzati, il racconto fantastico intessuto nel quotidiano, fatto di situazioni e gente comune che si trasformano in personaggi surreali e grotteschi, ma sempre metafora della vita e dei suoi mali e dubbi.
Di lui finora ho letto due opere, poco, ma abbastanza per farlo rientrare tra i miei autori italiani preferiti e fra quelli a cui guardo quando scrivo. La prima è "Il deserto dei tartari", romanzo, uno dei pochi dell'autore che prediligeva la narrativa breve, storia di un giovane ufficiale di stanza in un fortino nel mezzo del deserto nell'attesa infinita ed estenuante del balenarsi all'orizzonte di un fantomatico invasore; l'altra, più significativa, è "La boutique del mistero" raccolta di quella che era la specialità di Buzzati, il racconto fantastico intessuto nel quotidiano, fatto di situazioni e gente comune che si trasformano in personaggi surreali e grotteschi, ma sempre metafora della vita e dei suoi mali e dubbi.
Quest'ultimo in particolare l'ho scoperto per caso e con lui il suo autore che prima conoscevo solo "per sentito dire". L'ho acquistato anni fa nell'ormai famoso mercatino delle pulci volpianese, forse per un euro o meno, l'edizione era quella abbinata a un quotidiano, mi pare l'Unità, copertina bianca con una finestra che apre le imposte sul cielo... dell'immaginazione. Consigliato (non aggiungo "caldamente" viste le temperature attuali...).
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PS. Ricordo che questo posto non va in vacanza, non fa pause, ferie, soste alcuna, non ritarda: è sempre aperto anche in agosto, quindi continuate a passare di qua perché ne vedrete delle belle, non mi ferma la calura, la canicola e l'afa messe insieme, semmai l'interruzione della linea telefonica per cinque giorni... ma questa è un'altra storia!
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