"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

.
.
Appello ai naviganti!
.
Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

.


lunedì 6 febbraio 2012

Fantasmi gialli dalle fluttuanti chiome

.

Per chi segue un genere come quello fantastico con tutte le sue sfumature, il martedì sera non dovrebbe prendere impegni di nessun... genere appunto (e poi, dove volete andare con la neve?!)

.
Sintonizzatevi su Rai movie, c'è il ciclo "Horror Thai(landia)", da me ribattezzato così perché va in onda da tre settimane stesso giorno e ora, una serie di titoli abbastanza recenti di pellicole di questa nazione che sta vivendo senz'altro un "fermento creativo" nell'industria cinematografica da non sottovalutare, e non c'è bisogno di essere dei cinefili snob per guardarli: basta la curiosità e la voglia di qualcosa che solitamente il circuito televisivo ignora.
Finora sono stati programmati i seguenti: "Alone", "4bia", "Coming soon", questi i titoli internazionali per
ché per il resto i nomi e le scritte sono lasciate con i caratteri asiatici originali.

.
La tematica principale di questi film sono, neanche a dirlo, i fantasmi, quelli orientali che abbiamo conosciuto con l'ondata dei vari Ring e Grudge giapponesi anni fa, seppur con qualche differenza dovuta alle tradizioni culturali e sociali differenti rispetto a quelle del Paese del Sol Levante, l'anima del defunto ritorna sempre per vendicarsi di una morte violenta o umiliante e non farà distinzioni per chi incontra sul suo cammino: il lieto fine non è previsto.
Non sono tutti dei capolavori ma nemmeno trascurabili, quello che però balza all'occhio è una valida regia e una fotografia adatta alle atmosfere per produzioni che non sono certo hollywoodiane per budget, ricordano quella parentesi fortunata per il nostro cinema di genere che furono i Settanta fino a metà Ottanta dove idee più o meno interessanti andavano di pari passo con una quantità corposa di pellicole sfornate per ogni palato.

.

.
PS. Rivelazioni bomba!!

Poco prima di pubblicare questo aggiornamento del diario di bordo, ho fatto una ricerca mirata che pensavo non desse grandi frutti visto il breve tempo che è passato dalla notizia precedente su "La quarta dimensione", progetto televisivo targato Rai di Dario Argento, invece ho trovato tra i primi link questo dove Leonardo Fasoli uno dei collaboratori del regista romano in tal avventura, rivela la trama nei particolari! E promette bene... ora l'attesa sarà ancora più lunga.

.
Dopo tale premessa vi aspetterete un racconto tratto dalle "Storie di fantasmi", ma sarebbe troppo scontato, al prevedibile c'è un limite anche per il sottoscritto e infatti quello che segue, invece farina del mio sacco, appartiene al fortunato ciclo de "Le ore piccole" storie di Altroquando che soltanto qui potete leggere (d'altronde chi le vuole?!), ed il tema è la neve!! Giuro che ho iniziato a scriverlo prima che cadesse il primo fiocco a Volpiano e per la prima volta, se la memoria non mi tradisce, c'è un "doppio finale", tutto in sole trecento parole, può bastare? Ditemelo Voi: votate, commentate... intanto buona lettura.



LA NEVE GIALLA


Non si parla d'altro. Da quando ha cominciato a nevicare, non la solita neve, questa è gialla.
Color paglierino, impossibile sbagliarsi, scienziati ed esperti dopo analisi e contro analisi hanno sentenziato: non è un riflesso né un artificio, è proprio gialla.
La cosa strana è che non si cumula come la solita neve ricoprendo ogni cosa, ma in montagnole dalla forma di covoni, come una sorta di coni gelato capovolti che trasfigurano il paesaggio in un mondo irreale giallo e bitorzoluto.
Benni è spaventato.
Si sente prigioniero al secondo piano e teme che se non avesse smesso quella cosa gialla che non si sa da dove viene, sarebbe arrivata fin su da lui intrappolandolo per sempre, prigioniero del ghiaccio, senza via d'uscita se non la... il campanello.
Sulla porta c'è Monica, la studentessa che vive nell'appartamento di fronte e ha respinto le sue goffe avance nell'ascensore.
«Sto partendo, vado dai miei. Potresti controllare se ho chiuso bene il gas?» - neanche un “per favore” ma quelle labbra e il vestito aperto nonostante il gelo fanno miracoli. Di malavoglia acconsente.
Di volata attraversa il salotto senza vederlo, entra in cucina e... si blocca. Trema ma non per il freddo. Suda ma non fa caldo.
La finestra è spalancata.
Qualcosa vola dentro nell'aria gelida agitandosi e sbattendo su mobili e piastrelle. Sembrano fiocchi di neve gialla.
Uno gli si scaglia addosso e si ritrova la camicia lacerata e la pelle del braccio imperlata di sangue. Impossibile. La neve non graffia. Poi guarda meglio.
Che stupido! Non è neve, ovvio.
Sono più spaventati loro di lui, in quegli occhietti rossi c'è il vuoto cieco del terrore. Lo fissano una dozzina allineati sul tavolo. Ritorna correndo da lei.
«E i canarini li lasci qui?»
«Quali canarini?!»


FINE.

2 commenti:

Deimos ha detto...

Fantastica narrazione come sempre...certo che questo "covoni" ti affascinano proprio eh?

PS: è un fottio di tempo che non ci si sente, come va? Ti ho anche mandato una mail ma presto ti scrivo in via privata. Un saluto.

Fabio Marangoni ha detto...

Ciao Fabiano,

grazie per i complimenti!
Riguardo i "covoni"... ma no, è solo un caso, sono passati mesi da quel racconto là!;-)

un saluto a te,