"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

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Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

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martedì 28 agosto 2012

La Frusta e il Corpo

Italia 1963, di Mario Bava
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.“Il sadico barone Kurt Menliff (Christopher Lee), scacciato a suo tempo per le sue scelleratezze, torna al castello del fratello per riprendere la sua morbosa relazione con la cognata Nevenka (Daliah Lavi). Ma quando Kurt viene assassinato, Nevenka crede di ricevere ancora le sue visite notturne e ben presto il castello diventa sede di orribili delitti.”
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Questa la trama riportata sul dvd della Eagle Pictures (acquistato a 9.99 euro) unica edizione italiana, finora, di questa misconosciuta opera del Maestro ligure Mario Bava che qui si firma “John M.Old” in linea con la moda dell'epoca del nostro cinema popolare di confondersi con le produzioni americane o anglosassoni, ad esempio Hammer, per darsi un “tono” ai botteghini.
Soggetto e sceneggiatura sono firmati da tre nomi di primo piano del cinema bis: Ernesto Gastaldi (prolifico in ogni filone, dal western al poliziesco, ha scritto tra i soggetti più originali e riusciti di questi generi), Ugo Guerra (sceneggiatore, lavorò anche con Fellini) e Luciano Martino (futuro produttore e fratello del regista Sergio... se non è un omonimo!). Nonostante ciò la storia è poco più di un canovaccio simile a tanti altri film gotici del periodo, ma allo stesso tempo introduce elementi nuovi propri delle capacità autoriali di Bava e anticipatori del suo cinema e dell'intero genere.
Infatti se ci sono tutti gli elementi e le situazioni che ci si aspetta di trovare dipinti sulla locandina (il tetro castello sulla scogliera, una famiglia nobile fratricida e vendicativa – con tanto di pugnale insanguinato conservato sotto vetro stile “La Bella e la Bestia”! - e la cripta con i suoi sepolcri e la sepoltura con corteo di incappucciati rossi) dall'altra parte a fare la differenza c'è la fotografia di Ubaldo Terzano e dello stesso Mario Bava, specialista, il quale prediligeva più il ruolo di direttore della fotografia che quello di regista, sa creare veri e propri quadri fiamminghi giocando sul contrasto di luci calde e fredde (giallo/rossi contro verde/blu) in un contesto suggestivo di irrealtà, tra il fiabesco e l'incredibile vivida e brillante atmosfera pop (l'unico a fare qualcosa di simile sarà Dario Argento in alcuni dei suoi film più riusciti).
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L'altro elemento è il sadismo esplicito: Kurt (Christopher Lee) ha un rapporto di amore/odio tipico con Nevenka che oggi definiremmo facilmente masochista, infatti “ama la violenza” le ripete spesso lui prima di frustarla sulla schiena con un frustino di corda da cavallo; queste brevi scene gli procurarono in censura un divieto ai minori di anni 18 (siamo nel '63) che probabilmente contribuì a renderlo meno celebre rispetto a capolavori come “La maschera del demonio” e “I tre volti della paura”.
I protagonisti di questo “drammone” gotico sono il Dracula più famoso della storia del cinema a colori, Sir Christopher Lee, nei panni di un personaggio che ha una certa affinità con il Conte vampiro e non solo nella tenuta da becchino, e Daliah Lavi, mora e sensuale ricorda la musa del gotico italiano per eccellenza Barbara Steele, ebbe successo anche come cantante.
Tra gli altri interpreti figurano Alan Collins e Tony Kendall che saranno presenti in numerose pellicole negli anni successivi del Thrilling nostrano dei Settanta.
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“La frusta e il corpo” è un film ispirato dalle pagine di autori come Le Fanu, Maupassant, ma soprattutto dal talento di Edgar Allan Poe, ispiratore postumo, vero pozzo senza fondo di una lunga serie di pellicole del terrore, di una poetica sentimental-macabra da riscoprire.
L'edizione dvd della Eagle presenta una buona qualità video che permette di godere dei giochi cromatici tipici di Mario Bava, e un audio disponibile in italiano e inglese, purtroppo non contiene alcun extra, neanche il trailer dell'epoca, grave pecca a mio modesto avviso, soprattutto perché pellicole come questa sono dirette soprattutto a un pubblico ristretto di appassionati, veri cinephile di genere, che desiderano, bramano, curiosità e approfondimenti sull'opera.
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Spero di non aver annoiato nessuno, d'altronde chi segue le mie avventure sa della mia passione per il cinema che si coniuga perfettamente con l'altra, la scrittura, infatti cos'altro è un film se non una storia scritta per immagini?
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Alla prossima, e buona visione/lettura.

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