Mangia, mangia…
“…L’uso istintivo o tradizionale o anche la pratica eccezionale di cibarsi di carne umana.”
“Ce l’hanno propinata in tutte le salse.
Gli ennesimi sequel di “Non aprite quella porta” e “Le colline hanno gli occhi” sono di questi giorni.
Per non parlare degli apocrifi che più o meno dichiaratamente ne sono figli. Figli che mangiano i padri. Senza dimenticare la gloriosa stagione italiana dedicata al filone.
Ma non solo il cinema, anche la letteratura ne è piena. Dalla scoperta delle arcaiche Americhe abitate da quegli “apocalypto” come direbbe qualcuno e descritte dai sanguinari conquistadores spagnoli, alle sventure caraibiche del celebre Gordon Pym di E.A. Poe fino agli episodi di cronaca nera nascosti sotto i giardini curati e rigogliosi del vicino mai troppo prudente.
Anche in questo momento il rito si consuma uguale nell’assoluta tranquillità e normalità per alcuni clan indigeni dell’Amazzonia e dell’Oceania. Per non parlare del mondo animale…
Eppure la gente continua ad andare al cinema, a leggere, a volerne sapere di più. Saggi, romanzi e film si sprecano. E si replicano, rigenerano di continuo.
Sto parlando di antropofagia. Di cannibali. Di uomini che mangiano altri uomini. Della primaria e atavica paura dell’uomo, di diventare cibo per un suo simile, di trasformarsi da cacciatore carnivoro a… carne.
E se loro – noi - vogliono vedere, leggere e sapere, gli sarà dato. In pasto.
Cerco storie…”
Con queste parole otto mesi fa esordivo e incitavo dal web l’invio di storie con tema il cannibalismo.
L'idea che mi cullavo altalenante da quando lessi un libricino ("Fame" - ed. Il Foglio), è diventata realtà grazie al sostegno e alla fiducia di un Editore appassionato quanto lettore attento come Lorenzo Nicotra di Magnetica Edizioni, che ringrazio.
Un argomento difficile questo, un tabù, forse l’ultimo che ripugna e affascina da secoli canuti studiosi e antropologi quanto l’uomo qualunque morbosamente attratto dalla minuziosa cronaca di episodi al limite della follia. È orrore reale, queste invece sono storie che si mescolano con la fantasia, la tradizione popolare e lo humour nero.
Un progetto libero e aperto a tutti quanto rischioso perché la tematica non è il classico mostro etichettabile cui la letteratura horror ci ha abituati, è senza maschera come la paura di valicare la barriera che ci divide dagli ultimi antropofagi del pianeta, in una società che vive un rapporto con il cibo quantomeno esasperato.
Un soggetto forte per palati e... penne fini. Così come forti dovranno essere invece gli stomaci dei lettori affamati di novelle in salsa rossa (bianca e verde aggiungerei visto l’unicità nell’editoria italiana di un libro simile). E soprattutto senza la censura delle major.
I racconti selezionati, tutti di qualità e godibili, appartengono alle sfumature più distanti: dalle sottilmente emozionali dell'immaginario fantastico classico allo splatter weird style, dall'enigma macabro alla fantasy favolistica più nera, in questo senso ho raggiunto lo scopo iniziale: non c'è una storia uguale all'altra, mentre tutti sanno quanto è facile il contrario.
Ringrazio indistintamente tutti i partecipanti al Concorso nonché il sostegno dato dai portali web ospitanti, augurandomi una partecipazione ancora superiore nelle prossime iniziative magnetiche e di sostenere la presente con il passaparola, aprendo discussioni nei forum, consigliandola agli amici e acquistando l'antologia. Sosteneteci.
Un particolare ringraziamento va a Fabiano Zaino, il grafico che ha realizzato l’efficace copertina, qui con me per la seconda volta e naturalmente a te, Lettore.
"Mangiami!" ha ancora tanta fame...
Buona lettura,
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