Non esagero a definirlo una delle migliori produzioni per la televisione degli ultimi venti anni. La sua prima replica a distanza di quattordici anni - merito di un illuminato responsabile Rai e delle richieste a lui pervenute da un forum di appassionati veri come quello della collana Fabbri "Giallo & Mistero" - è un piccolo grande evento per gli amanti degli sceneggiati e del cinema in generale.
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Parlo di "Voci notturne", film in cinque puntate andato in onda su Raiuno nel lontano (?) 1995, scritto e sceneggiato dal grande Pupi Avati, Maestro nel creare atmosfere di palpabile inquietudine e mistero, regista del famoso cult "La casa dalle finestre che ridono" (e non solo, sono da ricordare anche gli ottimi "gotici padani" Zeder, L'Arcano incantatore e Il nascondiglio), diretto da Fabrizio Laurenti - regista di qualche buon horror negli Anni Ottanta - e musicato con sapienza da Ugo Laurenti, vede nel cast nomi noti come Massimo Bonetti, Lorenzo Flaherty (che con barba somiglia molto a Kim Rossi Stuart!) Stefania Rocca, Cesare Barbetti e un giovane e allora sconosciuto Stefano Accorsi.
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La vicenda parte da un banale ritrovamento di un annegato nel Tevere, suicidio od omicidio, il cadavere è irriconoscibile; l'autopsia rivelerà particolari inquietanti risalenti a un'antica setta esoterica e a culti pagani legati alla costruzione e custodia di un ponte, intanto l'indagine si biforca e vola in America... è un mix perfetto, persino per un romanzo (altroché Dan Brown!), e non c'è una sola goccia di sangue o scena violenta: non solo perché è stato realizzato per la televisione e quindi soggetto a certe previe restrizioni, ma perché non serve, la storia è così concreta da farvi credere nei fantasmi.
Io ho avuto la fortuna di vederlo un anno fa, ne parlo ora, dopo leggende che volevano la pellicola sparita dagli archivi Rai, perché lunedì scorso su RaiDue, all'interno di "Rai Notte" è stata trasmessa la prima puntata e così sarà lunedì prossimo con la seconda... siete ancora in tempo per lasciarvi ammaliare dalle Voci notturne.
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Così ne scrisse Aldo Grasso sul Corriere durante la prima messa in onda:
4 commenti:
Ci credi se ti dico che "voci notturne" l'ho archiviato sull'HD esterno da credo 6 mesi (forse più) e ancora non sono riuscito a vederelo? "L'Arcano Incantatore" invece rimane uno dei miei 5 film preferiti dell'horror italiano.
Ciao Fabiano,
che piacere e sorpresa leggerti qui, e in un post "cinefilo";-)
Beato te che ce l'hai su Hd, io mi dovetti rivolgere a un privato talmente ero curioso di vedere "Voci notturne", merita davvero.
"L'Arcano Incantatore" piace molto anche a me, è affascinante e misterioso nelle atmosfere, gotico più che "horror" in senso stretto, nello stile di Avati.
ciao,
"che piacere e sorpresa leggerti qui, e in un post "cinefilo"
In verità mi piace moltissimo commentare e criticare il cinema, visto che sono un divoratore insaziazbile di pellicole horror ma non solo: il "format" del cinema mi piace dalla sua ossatura fino a quello che si vede sul grande schermo.
Concordo con quanto hai detto Fabiano,
il cinema piace molto anche a me, vederlo e anche scriverne come faccio qui, soprattutto quello di "genere", horror ma non solo, dal giallo all'avventuroso o fantastico che sia, purché abbia un qualcosa di speciale nell'ossatura, come la definisci tu, che non sia solo effetti speciali e rumore... ecco perché spesso preferisco quello del "passato".
ciao,
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