"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

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Appello ai naviganti!
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Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

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lunedì 9 agosto 2010

Nel mondo di Alice lo sai, le cose più strane vedrai...

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«Se cerchi di inseguire due conigli, finisci col perderli entrambi»
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Non l'ha scritto Lewis Carroll sognando un doppio del Bianconiglio e non è nemmeno la morale di una favola di Esopo, bensì l'ha detto... Grissom, proprio quello di C.S.I.
Non sono un assiduo però le repliche notturne delle prime "stagioni" mi hanno fatto riscoprire questa serie di successo che non conoscevo tantissimo e senz'altro il capo della scientifica è il mio personaggio preferito anche per via di queste sue frequenti chiuse filosofiche. "Meditate gente, meditate!"


E senz'altro i protagonisti del famoso telefilm avrebbero trovato pane per i loro denti dentro il Santuario Madonna delle Grazie di Volpiano.
Vi avevo anticipato di una scoperta al suo interno, risale all'anno scorso quando durante un restauro è stata rimossa la vecchia pavimentazione, nella terra sono state rinvenute alcune sepolture, due in particolare di epoche differenti: l'una in terra nuda, l'altra con lo scheletro adagiato in una cassa lignea.
Non c'è da stupirsi: nel Medioevo e fino all'Ottocento, era consuetudine che illustri personaggi e alti ecclesiastici venissero tumulati nei duomi e nelle cattedrali, mentre in una chiesetta campestre come quella in esame è probabile trattarsi di pellegrini di passaggio, magari diretti proprio per quella via Francigena tanto famosa. Tutto questo era illustrato e spiegato nel dettaglio nei cartelloni curati dalle Belle Arti e posti sotto il portico della chiesa lo scorso giugno, durante "Volpiano a Porte Aperte".
Attualmente le pareti sono state ridipinte con i vivaci colori originali rilevati sotto le precedenti tinteggiature fallaci, è stato posto un nuovo pavimento in pietra tranne dietro l'altare di marmo piemontese: lì si può vedere il perimetro di mattoni dell'abside risalente alla precedente costruzione più piccola dell'attuale, qui verrà posta una grata metallica per consentirne la visione in futuro.
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Se dopo questa pseudo relazione artistico-storica non siete anestetizzati né passati oltre, forse fate in tempo a prendere un frizzante aperitivo nel mio bar di fiducia, è qui sotto casa, l'insegna è quella col diavoletto baffuto e recita "Le ore piccole", entrate prego e... leggete!

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SOTTO SPIRITO

«Eccolo là il cliente affezionato, sempre al suo posto e con il pranzo al sacco!»
Al solito Berto deride il mio cliente più assiduo, un tale fisso allo stesso tavolo con una giacca lisa e una fiaschetta avvolta nella carta fino al collo. Sembra vecchio ma la sua età è un mistero. Svita l'ampolla a testa bassa e se ne versa nel bicchiere, poi rimesta e pesca dall'interno non so cosa con un lungo stecchino.
Qualche sera fa avrei giurato di veder evaporare una nebbiolina dal tappo, un gas imprigionato tra le pareti sporche del vetro. Senz'altro suggestione. O forse confusione dovuta al fumo sospeso nella stanza e alla foschia della notte.
D'altronde è anche possibile trattarsi dei vapori di conserve sotto spirito. Semplici sott'aceti dunque.
Berto non si vede da due giorni, strano. Il “mio cliente” invece non manca mai.
Lo noto come la prima volta e adesso sembra compiacersi della cattura di qualcosa di nero e butterato dalla bottiglia. Lo mastica con gusto. Poi sputa nella mano. Sembrano olive.
Ho chiesto in giro se qualcuno lo conosce, non dovrei, ma ormai è un chiodo fisso.
Mi infastidisce e attrae allo stesso tempo. Dovrei cacciarlo quel perdigiorno, non consuma nemmeno. La prossima volta non lo faccio entrare.
Ho telefonato a casa di Berto, è una settimana che non si fa vedere.
Dice che ha una brutta allergia, ha mangiato qualcosa che gli ha fatto male e ora è “tutto un pus”. Perplesso riattacco e riprendo a fissare lo strano tipo e il suo vaso di Pandora.
Ora dell'aperitivo. Anna aveva la voce strozzata, è riuscita appena a dire che l'hanno trovato al passaggio a livello, il treno l'ha sbalzato via, è malridotto ma riconoscibile, solo gli occhi non sono i suoi, sotto le lenti scure, Berto aveva centinaia di vinaccioli secchi.

FINE.
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4 commenti:

Deimos ha detto...

Sarà che faccio "le ore piccole" pure io ma questo ennesimo racconto non riesco proprio a farmelo andare a genio.

Credo che sia per il finale: diverso dal solito...meno ricercato ma anche più semplice e scontato degli altri.

Oppure sono solo io che ora come ora, sono troppo assonnato (per non dire altro) per connettere decentemente con il cervello.

Fabio Marangoni ha detto...

Ciao Fabiano,

eheh, sarà che "non tutte le ciambelle escono col buco" (ma sono buone lo stesso!) per restare in tema di proverbi, oppure che i gusti... son gusti!;-)

Mi fa sempre piacere averti tra i lettori, magari lo rileggi e chissà!

ciao,

Deimos ha detto...

Riletto ma continua a non convincermi. Come dicevi tu, sono gusti.

Mi piace come descrivi i personaggi...con pochi elementi ma ben proposti e l'atmosfera generale però, ripeto, è la fine che a sto giro non mi ha colpito.

Essere fra i lettori del tuo blog è un vero piacere per me.

Fabio Marangoni ha detto...

Ciao Fabiano,

mi hai preso in parola vedo e sei corso a rileggerlo!;-)

Be' l'essere riuscito a tratteggiare in pochissime righe personaggi e atmosfera è già metà dell'opera per me, resta il fatto che "le ore piccole" sono anche una piccola palestra di creatività che come si sa è altalenante...

Grazie dei complimenti, anch'io seguo con piacere i tuoi progetti web.

ciao,