"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

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Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

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venerdì 17 giugno 2011

Scoprire la Volpiano medioevale



Il mio annunciato reportage archeo-misterioso - per usare un termine alla Voyager! Trasmissine che seguo con piacere - è stato messo a rischio dal... maltempo!


Infatti l'attesa IX edizione di "Volpiano a Porte Aperte" programmata lo scorso 5 giugno con un calendario fatto di visite guidate ai principali luoghi storico e artistici, mostre fotografiche, esibizioni di sport all'aperto e giochi in piazza per i più piccoli è stata spostata il 12, un po' ridimensionata per l'incertezza meteo, ma l'interesse c'è stato e anche il tempo è stato clemente tanto da permettere l'agognata escursione al Castello.
Eh si, perché per me questa giornata, gelato da passeggio a parte, significa il potere salire a visitare i bastioni del castello altrimenti interdetti al pubblico in quanto proprietà privata, ascoltare la sua storia mentre godo del panorama tra il profumo di menta fresca...



Esistono prove della presenza del castello di Volpiano in documenti fin dall'Anno Mille, fu la casa dell'infanzia di Guglielmo di Volpiano (962-1031) illuminato monaco benedettino, musicista e architetto che girò mezza Europa, ma la trasformazione in "forte" con interventi murari importanti e massici la ebbe proprio tra il 1547 e il 1555 quando data la sua posizione sul promontorio la cui vista spaziava fino alle porte di Torino fungeva da vedetta in caso di invasioni straniere sulla lunga distanza che venivano intercettate e stroncate e fu così che i Francesi, le cui brame sul territorio erano note nell'ambito della lotta per la corona imperiale tra Carlo V e Francesco I, decisero di conquistare la fortezza per mettere fine al suo potere, per quanto fosse assai difficile.
Carlo di Cossè sire di Brissac preparò l'assedio. Il primo tentativo frontale fallì, tentò allora di aprire una breccia nelle mura e tentare l'assalto attraverso il fossato dove trovarono la morte 300 soldati. Allora fece scavare delle gallerie e porre delle mine che fatte saltare aprirono ampi squarci nelle mura: solo così, dopo venti giorni di resistenza il presidio Spagnolo nel castello capitolò e si arrese. Non contenti i Francesi, come da obiettivo postosi inizialmente, una volta entrati nella fortezza la minarono e la fecero saltare per due giorni, tanto che con la mole di mattoni rovinati giù c'è costruita mezza Volpiano: l'esempio più clamoroso è la Chiesa della Confraternita, ma anche molte case del centro storico, allora non si buttava via niente, figurarsi tanti mattoni!



Spero che la lezione di storia non sia stata troppo noiosa, ma è necessaria per dare un senso e un valore alle foto che seguono, solo così si possono guardare con gli occhi della Storia.





Una bella visione dei Bastioni




Dentro l'area archeologica: in primo piano i resti di una torre, sopra il basamento di una costruzione interna...




Primissimo piano degli imponenti resti con sullo sfondo il campanile della chiesa parrocchiale



Il panorama che si gode dalla collina, da notare come si vedono tutti tetti e non una strada: non è un caso tale conformazione stradale del Ricetto, bensì dal basso non si doveva vedere la fortezza, motivo per cui molti ancora oggi ignorano la presenza dei Bastioni in pieno centro del paese, complice anche costruzioni poco felici come quel palazzo rosa...




Nel 1866 il proprietario dell'area decise di costruire una casa di villeggiatura, durante gli scavi nel terrapieno collinare fu rinvenuto un cannone di bombarda in ferro battuto del XIV secolo consistente in un tubo lungo 500 mm del peso di 54 Kg. (oggi esposto al Museo Nazionale d'Artiglieria di Torino) più altre armi e parti di armatura, tutti reperti preziosi e rari perché medioevali, tali da paragonare l'area a una sorta di "Pompei del Medioevo" intatta perché prima di allora nessuno aveva mai scavato nell'area dimenticata.
Nelle foto suggestivi particolari delle grondaie artistiche della suddetta casa: sembrano minacciosi rapaci mitologici...








La muraglia di contenimento del fossato a "v" a occidente



Se foste vissuti nel 1500 probabilmente l'avreste visto così il castello: come in questa ricostruzione, un particolare del pregevole plastico dell'intera Volpiano medioevale conservato a Palazzo Oliveri e realizzato da uno studio di architetti in base alle mappe dell'epoca.




Piaciuto il viaggio nel passato? E non è finito...

2 commenti:

witchblue ha detto...

Che meraviglia, adoro riscoprire i segni del passato nelle nostre città!

Fabio Marangoni ha detto...

Ciao streghetta;-)

eh si, concordo, questi resti dei Bastioni hanno il loro innegabile fascino, pensa che la consapevole riscoperta storica da parte della cittadinanza risale a pochi anni fa... anche per via che il tutto è recintato perché suolo privato, tuttora, ma almeno un giorno all'anno è di tutti!

ciao,