"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

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giovedì 9 giugno 2011

Appaloosa: western o commedia?!




Lo so già cosa state pensando: "un'altra recensione, ma si è ammattito?"

E perché no, in attesa di novità succose, che ci saranno, tra cui un reportage di quelli storico-misteriosi da non perdere, tempo (atmosferico) permettendo, ma in parte il materiale è già nella memoria della mia fotocamera, quindi pazientate e seguitemi...



Tornando all'oggetto dell'articolo, la settimana scorsa Rai movie in prima serata ha trasmesso "Appaloosa", essendo un western - genere che mi affascina - e relativamente recente - del 2008, e nell'ultimo decennio i western prodotti sono rari - ho deciso di registrarlo per vederlo con comodo.


La cittadina di Appaloosa è angheriata dalle prepotenze di Bragg e i suoi sgherri, l'ultima è la goccia che fa traboccare il vaso: l'uccisione dello sceriffo e dei due vice andati ad arrestarlo. Così i notabili del paese assoldano due pistoleri, l'esperto Virgil Cole affiancato dal giovane amico Everett come tutori della legge, a loro il compito di arrestarlo e farlo processare. Non sarà facile: di mezzo si metterà anche l'arrivo in città della bella pianista Allie.


Cast hollywoodiano, Viggo Mortensen (è Everett Hitch), Ed Harris regista e attore (è Virgil Cole), Renée Zellweger la bellezza femminile di turno (è Allie French), Jeremy Irons (è Randall Bragg, il cattivone) e bella fotografia che sfrutta i paesaggi messicani e del Texas ideali per questo genere di film, ma è tutto qui.
Infatti la pellicola non appassiona, si spara ben poco e più che un western la storia sembra perdersi nel bizzarro triangolo amoroso tra i due pistoleri e la bella Renée Zellweger, con toni da commedia!

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A fare la differenza di un film è la sceneggiatura, l'interpretazione carismatica di uno o più attori (la classica "faccia che riempie lo schermo" si dice) e l'inventiva registico/stilistica nel connotare la storia: qui mancano tutte e tre, è senza mordente e così resta una bella locandina e qualche atmosfera rarefatta qua e là. Peccato perché il western, dopo la stagione d'oro che fu, è un genere poco frequentato, remake a parte: ma "Quel treno per Yuma" con Russell Crowe, anch'esso recente, è superiore.




Ho notato un'analogia: Ed Harris regista si ritaglia un ruolo da protagonista nel suo film, proprio come fece in un altro western quel Maestro di Clint Eastwood regista del capolavoro premiato con più Oscar "Gli spietati" (1992): per me l'ultimo grande caposaldo del genere moderno.

Naturalmente se qualcuno di Voi l'ha visto può dire la sua opinione, ben venga, magari elogiandolo!

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