"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

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Appello ai naviganti!
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Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

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mercoledì 8 ottobre 2008

Streghe?? Non c'è solo in Biancaneve...

...o la vicina di casa!

Nel rispetto della "tradizione", ecco un assaggio del racconto sotto citato, "Lughnasadh", buona lettura....
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- (Ricordo per i "distratti":-) che questo e altri libri possono essere acquistati dal sottoscritto, comodamente da casa Vostra senza mettere il naso fuori!)
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"La stanza era chiusa ma Miria sentiva tutto.
I muri spessi di pietre e malta ovattavano i suoni, i rumori e le parole, ma non i singhiozzi e le urla.
Dietro la porta di legno lustro c’era la paura senza fondo, rotta solo dalle rare uscite di sua nonna e di quel demonio con le orecchie viola. Aveva un nome che non ricordava, ma puzzava di grassume e quando la salutava stringeva le palpebre da gatto rosso in una fessura liquida e gonfiava le gote unte come branchie squamose. Era un ratto di fogna che chiamavano il signor medico.
Miria non staccava gli occhi dalla porta da una settimana, da quando era iniziato tutto.
Nessuno gli diceva niente perché lei era piccola. Aveva otto anni ma capiva tutto. Qualcosa non andava e non glielo volevano dire.
Eppure sua sorella era sempre stata bene.
Giocavano insieme quando si sentì male la prima volta.
Proprio come adesso stava vestendo Dora, era estate perciò aveva indosso poche cose: la gonna di tela di sacco marrone, la camiciola senza bottoni con un buco per la testa e due per le braccine tisiche e il cappello con lo svolazzo trovato nella cesta del rammendo. Giulia non aveva più risposto e i suoi begli occhi nocciola erano fissi come quelli di Dora, due bottoni di vetro spesso e nero senza l’oro zecchino dell’espressione.
Sua nonna disse che aveva la febbre e non l’aveva più vista. Il giorno dopo aveva tentato di entrare ma la porta era chiusa a chiave. Il terzo giorno venne il demonio."
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Tratto da "Lughnasadh".

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