C'era una volta, tanto tempo fa....
Un pomeriggio di primavera del 2007 ricevetti una gradita quanto inaspettata telefonata, era l'assessore alla cultura di Volpiano - il paese dove vivo da sempre - che durante una piacevole chiacchierata mi proponeva di far parte di una nuova iniziativa atta a far conoscere ai concittadini gli autori locali e dei dintorni nel corso di alcuni appuntamenti serali patrocinati dal Comune e aperti al pubblico.
Fu così che partecipai alla prima edizione - quest'anno replicata con altri ospiti - di "Incontro con l'autore" e inaugurai per primo il 10 maggio il ciclo di presentazioni successive: non solo scrittori, ma anche pittori, un liutaio e un giovane regista.
La serata si è tenuta all'ultimo piano di Palazzo Olivero, elegante palazzina del centro storico ristrutturata da cui si gode una bella vista sui tetti del paese, a moderare e intervistare il presente c'era la giornalista del Risveglio Federica Furbatto, con me nella foto. Quello a sinistra invece è il simpatico cartonato di Guglielmo da Volpiano, importante monaco e architetto dell'Anno Mille la cui fama e testimonianza ha lasciato il segno in mezza Europa.
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Sul tavolo c'erano le copie di "Neroanimale" e "Torinoir" (Edizioni Il Foglio) e "Stregonesque" (Magnetica Edizioni) da cui sono stati interpretati i racconti "Pel di cunin" e un estratto da "L'annegata del Po" da due giovani e applaudite attrici della scuola di teatro "Orme in viaggio", cosa che mi ha emozionato e fatto piacere anche perché era la prima volta che venivano letti in pubblico.
E' stata un'esperienza positiva nonostante il pubblico non proprio oceanico... ha avuto il suo riscontro di interesse nei presenti.
Nel mio caso sostituirei volentieri il termine "autore" con "scrittore", non per darmi un tono o arie del tutto fuori luogo, ma perché definisce chiaramente quello che faccio (anche se non di mestiere inteso come pagato), scrivere, mentre il primo è vago e ha segnato la fine del cinema nostrano fatto di eccezionali mestieranti e artigiani dei generi, a vantaggio di una pochezza presunta "autoriale"; così nella letteratura dove un genere nobile come il Fantastico e l'Horror capace di raccontare storie ed emozionare paga ancora lo scotto di essere snobbato sugli scaffali e da certa editoria italiana.
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