"...a determinare il valore che un libro può avere per me, non ha alcun rilievo che sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e li dimentichino come una notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono essere goduti e amati con calma e serenità..."

Hermann Hesse

.
.
Appello ai naviganti!
.
Questo angolo di bosco del web, è aperto alla collaborazione Seria e Costante con disegnatori, registi e quanti vogliono usare le mie storie come soggetti per la loro creatività. L'unione fa la forza, al momento non prometto denari - non ci sono neanche per il sottoscritto - ma tanta gloria!

.


sabato 27 settembre 2008

SMS?!? ...

Oggigiorno il telefono cellulare è diventata un'appendice di silicone dell'essere umano, con esso si fa di tutto e di più, nel bene e nel male... anche le recensioni. Non ci credete?

Questo è un sms che mi è giunto qualche giorno fa a pranzo da un'amica che sta(va) leggendo "Neroanimale":

"Mi sono addormentata all'inizio del 2° racconto. Pel di cunin mi è piaciuto. Mi piace molto come scrivi belle descrizioni ma non pesanti e noiose."

Chissà che sorpresa per lei rileggersi qua, grazie per la pazienza;-)
.
.
Se non vi basta e volete qualcosa di ufficiale, ecco un'ottima recensione di Torinoir della sempre brava e competente Simonetta De Bartolo pubblicata su KultVirtualPress nel 2006 ( http://www.kultvirtualpress.com/articoli.asp?data=289 ), anno di pubblicazione dell'antologia la quale ha avuto segnalazioni sui maggiori portali di genere e non: Librando, Opera Narrativa, KultUnderground, Thriller Magazine, Progetto Babele, MilanoNera, LaTelaNera e altri.


"Torino austera, capitale d’Italia dal 1861 al 1865, orgogliosa della sua storia, del suo Palazzo reale, dell’imponente Mole antonelliana, della Basilica di Superga, con le tombe dei re di Sardegna, la Torino dei Murazzi, della Fiat di Agnelli, la Torino olimpionica, la Torino bianco-nera di Fabio Capello e, infine, la "Torinoir", Giallo & Nero delle Edizioni Il Foglio. Un’antologia, con l’efficace prefazione di Dardano Sacchetti, di otto racconti di otto autori torinesi. La lettura offre tonalità, registri narrativi e tematiche di fondo vari e originali: da Fabio Beccacini, che insiste sul disagio esistenziale e si concede alcuni momenti di lirismo in "Chi siamo noi e dove andiamo noi", ad Alberto Castellaro, che, in "L’iceberg", con il suo stile cronachistico, lega giallo, noir e fatti storici. La Tela Nera dedica al noir, "e non solo", la sezione "PulpWriters", curata da Fabio Marangoni, che partecipa all’antologia con "L’annegata del Po", racconto coinvolgente, che, insistendo sull’imprevedibile, stuzzica la curiosità del lettore. Colgono nel segno: Massimo Di Francesco, col suo stile lineare e semplice, ma ad effetto, in "Nessuno al mondo", racconto realistico e insieme grottesco; Corrado Farina, attraverso l’umorismo con cui, in "Mezzasega", affronta con originalità problematiche socio-politiche e culturali; così anche lo stile spiccatamente umoristico e realistico di Andrea Malabaila, con quel curioso finale a sorpresa in "Banana meccanica", Luca Pizzolitto, che insiste ad oltranza sull’ironia della sorte come ingrediente fatalistico e tragicomico della realtà, in "Come rugiada (monologo a due voci)" e, per finire, Diego Serra, con il suo concitato stile discorsivo, le sue rappresentazioni realistiche e un finale surrealisticamente sdrammatizzante in "Come vanno le cose". I racconti, impostati sul principio naturalistico di causa ed effetto, preceduti da piantine topografiche e illustrazioni, originali per strutture narrative, ci portano in giro per la città, facendoci conoscere quartieri, piazze, strade, monumenti, che sembrano partecipare alle vicende. La lettura è senz’altro piacevole: "Oggi la gente vuole il sangue. E se la gente vuole il sangue, noi dobbiamo darle il sangue" (da Banana meccanica), e svela l’orgoglio degli scrittori di essere torinesi e il timore per la presenza di extracomunitari. I personaggi, ben curati nei tratti somatici e nell’aspetto psicologico, sono specchio di una società che ben conosciamo, tormentata da droga, prostituzione, traffico d’opere d’arte, delinquenza, sottile perbenismo di facciata, insofferenza per una vita "normale", malessere e insoddisfazione dell’uomo, crisi esistenziale, "…chi siamo noi e dove andiamo noi. Ma questa dopotutto nessuno lo sa" (Fabio Beccacini).

Simonetta De Bartolo"

4 commenti:

Deimos ha detto...

Bella copertina!!! Ma anche le pagine sporche di inchiostro valgono qualcosa...eh eh eh

Fabio Marangoni ha detto...

Ma che bella sorpresa!!

Grazie per la visita.
Si, hai ragione, una gran bella copertina, azzeccata come ho scritto nel primo post su Torinoir... merito tuo!
Cento di queste copertine:-)

Unknown ha detto...

ehm...a proposito del sms volevo precisare che non è che mi sono addormentata perchè il racconto era noioso o non mi piacesse ma solo perchè era molto tardi e il sonno ha avuto la meglio....

Fabio Marangoni ha detto...

Ah ecco l'amica del famoso sms!!

Ottima precisazione, ma non avevo dubbi fosse così;-)

Gli altri, chissà!? Eh eh...

Ciao!